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Palermo – Ancora molti i nodi da sciogliere sulla Rap

Gaspare Ingargiola

Palermo – Ancora molti i nodi da sciogliere sulla Rap

giovedì 08 Maggio 2014

Il testo è stato criticato da Segreteria e Ragioneria generale, così come da molti consiglieri comunali. Fa discutere l’assegnazione alla partecipata del servizio di riparazione delle strade

PALERMO – La prima gatta da pelare che si troverà ad affrontare Cesare Lapiana, il nuovo delegato a Rap e Ambiente (già assessore allo Sport) dopo il rimpasto della Giunta Orlando, è senza dubbio il nuovo contratto di servizio della Rap, che ha già suscitato diverse polemiche a Palazzo delle Aquile.
Il segretario generale lo ha sonoramente bocciato, la Ragioneria generale ha dato parere positivo ma ha espresso un giudizio molto duro e diversi consiglieri hanno manifestato l’intenzione di apportare profonde modifiche all’impianto generale. A far discutere, in particolare, è l’assegnazione alla partecipata che ha sostituito l’Amia del servizio di monitoraggio, riparazione d’emergenza e manutenzione ordinaria della rete stradale: un servizio strumentale che per la spending review di montiana memoria non dovrebbe essere affidato alle aziende in house ma ai privati.
 
Peccato che senza quei quasi 14 milioni di euro destinati al servizio la Rap, che già è in perdita malgrado una salatissima Tares e gli aumenti di capitale dell’amministrazione, andrebbe incontro a ulteriori buchi di bilancio, tant’è vero che i sindacati sono scesi sul piede di guerra non appena hanno subodorato la possibilità che il servizio venga escluso dal nuovo contratto. Senza contare che ha destato scalpore il costo di una delle mansioni: 1,056 milioni, infatti, saranno destinati alla sorveglianza e al monitoraggio delle sedi stradali e pedonali, ossia, in parole povere, a contare e classificare le buche, i dossi e gli avvallamenti delle strade di Palermo, il che restituisce l’idea di quanto sia stata trascurata la manutenzione stradale in questi anni.
Secondo quanto deciso dalla Giunta la Rap dovrebbe mettere in piedi sette squadre, tre addette alle superfici viarie e quattro a quelle pedonali, composte da tecnici di concetto e conducenti di autoveicoli leggeri. Le squadre si dovrebbero muovere lungo le arterie stradali grazie a mezzi attrezzati di computer, telecamere e sistemi di rilevamento con un apposito programma informatico in grado di rendere su una mappa cartografica le caratteristiche, la gravità, l’ubicazione e le dimensioni dei danni al manto stradale. Stessa cosa per le isole pedonali: i dipendenti compirebbero i rilevamenti grazie a un tablet o un palmare con fotocamera integrata. Fosse e avvallamenti verranno classificati secondo una gerarchia basata sulla gravità del danno. I monitoraggi saranno effettuati una volta al mese per le strade più intasate e una volta ogni due mesi nelle altre e l’elenco dovrà essere aggiornato ogni anno per stabilire la priorità degli interventi. Costo delle riparazioni: 14,54 euro al metro quadrato su strada e 46,90 euro al metro quadrato su marciapiede.
Ma è proprio sull’importo complessivo che si sono concentrate le critiche del ragioniere Carmela Agnello: manca la “congruità” delle spese per il servizio e c’è una contraddizione palese tra lo Statuto, che sancisce che la Rap può intervenire solo nei casi di emergenza, e il contratto di servizio, che sorvola su questo divieto e affida l’intero sistema di manutenzioni alla società guidata da Sergio Marino.
La Agnello ha anche sottolineato un gravoso problema per piazza Pretoria: la mancanza di un’assicurazione che tuteli il Comune dai risarcimenti per danni in seguito a sinistri stradali provocati dalle buche non riparate. Un vuoto che negli anni ha generato una messe di debiti fuori bilancio per risarcire feriti e parenti delle vittime. Il contratto di servizio prevede l’assicurazione, ma non la relativa copertura finanziaria con il rischio, secondo la Agnello, di incrementare ancor di più gli esborsi fuori bilancio.
 
L’ormai ex assessore all’Ambiente Giuseppe Barbera, sostituito in questi giorni da Franco Maria Raimondo, ha lavorato al testo con i suoi uffici e prima di lasciare il suo incarico in Giunta ha spiegato che “gli uffici sapranno formulare le controdeduzioni ai rilievi di Ragioneria e Segreteria e terranno in considerazione le loro osservazioni. Inoltre il contratto tiene conto dell’impegno di non aumentare la Tares o la sua sostituta. Dobbiamo puntare sull’efficienza”.

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