Garanzia giovani, inizio-flop. Centri per l’impiego sguarniti - QdS

Garanzia giovani, inizio-flop. Centri per l’impiego sguarniti

Michele Giuliano

Garanzia giovani, inizio-flop. Centri per l’impiego sguarniti

giovedì 08 Maggio 2014

Utenti costretti al fai da te per istruire istanze e pratiche: la beffa della misura contro la disoccupazione. Si attende ancora la firma della convenzione tra Regione e ministero del Lavoro

PALERMO – Ancora niente convenzione con il ministero del Lavoro per far partire in Sicilia il piano “Youth Guarantee”, la cosiddetta “Garanzia Giovani”. L’allarme parte dall’Europarlamento, ed esattamente dal deputato siciliano Salvatore Iacolino.
“La Regione Sicilia – sostiene Iacolino – è l’unica in Italia a non aver ancora firmato la convenzione da sottoporre al ministero del Lavoro. Il governo Crocetta non ha neanche presentato alle parti sociali il programma, che prevede corsi di formazione, stage, tirocini formativi, contratti di apprendistato e di lavoro, sostegno all’auto-impiego per giovani disoccupati tra i 15 e i 29 anni”.
Esistono soprattutto dei problemi a livello organizzativo, situazioni davvero al limite del paradossale sempre secondo l’europarlamentare che parla di “impreparazione di parte della macchina burocratica regionale, dovuta ad un’assenza di indirizzo politico”.
 
“Al centro per l’impiego di Palermo – sottolinea Iacolino – il personale non è stato formato nemmeno all’utilizzo del portale internet www.garanziagiovani.gov.it, con gravi disagi per l’utenza che ha dovuto ricorrere al fai da te. Una vera e propria mancanza d’attenzione e di rispetto verso quei giovani siciliani che tante aspettative hanno riposto in questo programma, cofinanziato dall’Unione europea, che destina alla Sicilia 178 milioni di euro, su un plafond complessivo di 1,5 miliardi a livello nazionale”. Questi soldi al momento sarebbero congelati perché la Regione non ha completato l’iter stabilito dal piano. “Il piano – conclude Iacolino – è partito sicuramente con un handicap e ciò è inaccettabile per una Regione che conta il 53,8 per cento di disoccupazione giovanile e che dovrebbe mettere le politiche sul lavoro in cima alle priorità”.
Effettivamente in Sicilia si ripongono molte aspettative da questa misura straordinaria che viene offerta dall’Unione Europea: complessivamente si stima che si metteranno in moto ben 50 mila posti di lavoro per i giovani siciliani. Il programma “Garanzia Giovani” mette a disposizione circa 180 milioni di euro in Sicilia. I giovani potranno accedere ad un percorso per avere più possibilità di trovare lavoro tramite corsi di formazione, servizio civile, apprendistato, tirocini in azienda.
 
Al progetto possono partecipare giovani dai 15 ai 29 anni, che non siano studenti o lavoratori, basta registrarsi sul sito www.garanziagiovani.gov.it o rivolgersi ad un centro per l’impiego ma non tutti in questo momento sono pronti a ricevere l’utenza. Qui nasce quindi proprio il problema. Il Dipartimento del Lavoro ha richiesto come aiuto altri 22 funzionari, ma pochi hanno risposto alla richiesta e quindi ancora non è stata completata questa fase di riassetto. E il problema non sembra risolvibile a brevissimo. Infatti la Regione ha previsto la ricerca di personale da sistemare nei centri per l’impiego sino al prossimo 17 maggio. E’ quindi ipotizzabile che sino a quella data non ci saranno novità di rilievo e quindi non si partirà a regime. Più che una partenza la si può definire una falsa partenza.
 


Una misura essenzialmente preventiva
 
La natura dell’iniziativa è essenzialmente preventiva: l’obiettivo è di offrire prioritariamente una risposta ai giovani che ogni anno si affacciano al mercato del lavoro dopo la conclusione degli studi, ma nello specifico contesto siciliano tale iniziativa deve prevedere anche azioni mirate ai giovani disoccupati e scoraggiati, che hanno necessità di ricevere un’adeguata attenzione da parte delle strutture preposte alle politiche attive del lavoro. L’intervento è concentrato sui flussi di giovani nella fascia di età 15-24, da intercettare entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Il cuore del programma è rappresentato dalla definizione di livelli minimi delle prestazioni validi su tutto il territorio nazionale, che fungano da riferimento per l’individuazione delle modalità, dei costi standard e dei contenuti minimi con cui la Garanzia viene attuata, nonché dall’effettiva disponibilità di una diffusa rete di punti di accesso fisici e virtuali che permetta ai giovani che si attiveranno per accedere alla Garanzia di ottenere livelli di servizio comuni su tutto il territorio.

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