Genovese, prima notte in carcere. Domani l'interrogatorio di garanzia - QdS

Genovese, prima notte in carcere. Domani l’interrogatorio di garanzia

redazione

Genovese, prima notte in carcere. Domani l’interrogatorio di garanzia

venerdì 16 Maggio 2014

Il legale: "Un cittadino comune non avrebbe fatto la stessa fine" e annuncia che chiederà i domiciliari 

MESSINA – Francantonio Genovese, il deputato del Pd destinatario di un ordine di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta sulla formazione professionale regionale, da ieri sera rinchiuso nel carcere di Gazzi (Messina), sosterrà domani, con inizio alle 9,30, l’interrogatorio di garanzia. Genovese sarà sentito dal Gip di Messina, Giovanni De Marco. Il deputato del Pd si è costituito qualche ora dopo il voto della Camera che giovedì ha autorizzato il suo arresto. All’interrogatorio parteciperanno anche il legale di Genovese, l’avvocato Antonino Favazzo, e il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il pool di sostituti titolari dell’inchiesta. Il legale ha annunciato che chiederà i domiciliari per il politico.
 
L’avvocato Favazza ha riferito all’Ansa che, dopo il voto alla Camera, Genovese ha affermato: “Entro a testa alta in carcere perché ho fatto quello che dovevo fare, nel rispetto massimo delle Istituzioni”. “Un cittadino comune – ha aggiunto il legale – non sarebbe stato arrestato. Genovese paga per essere un deputato e per la campagna contro la politica. La dimostrazione è che i correi nell’inchiesta sono ai domiciliari o liberi”.
 
Genovese è un uomo molto influente a Messina, socio dei gruppo Franza e di Matacena nella società dei traghetti dello Stretto Caronte e Tourist e ha altre numerose attività in diversi settori. E’ stato sindaco della città dello Stretto, deputato regionale, segretario regionale del Pd e attualmente era deputato nazionale per la seconda legislatura. E’ chiamato anche “Mister 20mila preferenze” per i voti presi nelle ultime primarie del Pd.
 
Per il compagno di partito di Genovese e deputato Gero Grassi, intervistato dalla Stampa, c’è stato un “totale fumus persecutionis nella richiesta d’arresto”. ”Il giudice chiede la custodia cautelare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato: ma non può esserci, visto che per esserci ci vorrebbe la controparte della Regione, che in questo momento non credo farebbe un contratto con Genovese’, osserva Grassi. ”In condizioni di normalità questo dibattito andava fatto dopo le elezioni, perché non ci fosse condizionamento alcuno”, osserva il deputato, sottolineando che ”quando si vota sulle persone, il voto è libero dalle indicazioni del partito”.
 
Di parere opposto Alessio Villarosa, parlamentare del M5S. Sempre in un’intervista alla Stampa, ha dichiarato che il Pd ha votato a favore dell’arresto di Francantonio Genovese ”perché altrimenti avrebbe perso consensi. Nessun cittadino avrebbe mai capito un voto contro. Per come li ho conosciuti, prima vengono le Europee e dopo la richiesta della magistratura”. ”La loro vera paura era che, a voto segreto, una parte di loro avrebbe votato contro, e così si sono inventati la scusa del M5S”, afferma Villarosa. ”Noi abbiamo fatto quattro giorni fa un comunicato stampa per chiedere il voto palese”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017