Digital divide e banda ultralarga in ritardo - QdS

Digital divide e banda ultralarga in ritardo

Adriano Zuccaro

Digital divide e banda ultralarga in ritardo

mercoledì 04 Giugno 2014

Infratel fotografa la possibilità di accesso degli italiani ai network, l’Isola tra le regioni che rallentano nel completamento dei lavori. I 2Mbps promessi per tutti entro il 2014 slittano al 2015. In Sicilia scoperto l’1,8% della popolazione

ROMA – Due megabit per secondo in download per tutti. Nel Def (Documento di economia e finanza) si prevedeva l’azzeramento del digital divide entro il 2014 ma, ormai a metà dell’anno in corso, recepito quanto fatto e valutato quanto c’è da fare, le stime più ottimistiche parlano di uno slittamento al 2015, probabilmente fine 2015. Mancano all’appello cinque regioni in cui andrà completato il lavoro previsto con i fondi del Piano nazionale banda larga: Abruzzo, Basilicata, Puglia, Sicilia e Toscana.
Il Piano nazionale banda larga, autorizzato dalla Commissione europea, si pone l’obiettivo di azzerare il digital divide in Italia consentendo l’accesso alla banda larga a tutta la popolazione oggi esclusa dalla network society. Il Piano è finalizzato all’eliminazione del deficit infrastrutturale presente in molte località del Paese, i cui costi di sviluppo non possono essere sostenuti dal mercato, poiché economicamente non redditizi.
La mappa del digital divide, secondo l’ultimo aggiornamento di Infratel (Infrastrutture e Telecomunicazioni per l’Italia, società in-house al ministero dello Sviluppo economico) vede tagliata fuori dai network il 3,5% della popolazione. La copertura a fine 2013 è, dunque, del 96,5%. A livello regionale la peggiore performance (tabella in alto a sinistra) si fa registrare in Molise col 17.8% di digital divide (29,9% in rete fissa). Seguono Calabria (10,10%) e Basilicata (9,6%). La migliore performance in Lombardia (0,6%), seguono Puglia (0,9%), Lazio (1,6%) e Sicilia (1,8%).
Infratel Italia realizza infrastrutture di telecomunicazioni in collaborazione di numerosi soggetti pubblici e privati; i principali indicatori di avanzamento operativo al 31 dicembre 2013 sono: 10.006 km di nuove infrastrutture ottiche (tabella in alto a destra) realizzate in tutte le regioni del territorio nazionale ad esclusione del Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, per investimenti complessivi di circa 361,7 Milioni di euro (Mise e Regionali); 1.791 Aree di accesso di rete fissa (Mise e Regionali) connesse in fibra ottica, di cui 1.1200 consegnate a operatori per l’attivazione all’erogazione dei servizi a larga banda alla cittadinanza; 3,12 milioni circa di cittadini abilitati ai servizi a larga banda su fibra Infratel; 519,7 km di infrastrutture di posa cedute agli operatori; 14.900 km circa di fibra ottica ceduti (multi coppia); 28,5 Milioni di euro circa di valore consegnato dell’Iru (Indefeasible rights of use) ad operatori. Anche in merito a rete realizzata e infrastrutture la Sicilia ha fatto molto bene realizzando 1.117 Km di cavo ottico e riuscendo ad abilitare 456.655 cittadini; primo posto tra le regioni italiane. Dietro di noi: Lazio (897 Km), Lombardia (870 Km), Marche (737 Km).
Infratel Italia è soggetto attuatore del Piano nazionale Banda Larga ma anche del Progetto Strategico Banda Ultra Larga. Il Progetto strategico banda ultra larga è stato autorizzato dalla Commissione europea e rappresenta un decisivo segnale per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale europea, che riguardano l’accesso a internet per tutti i cittadini “ad una velocità di connessione superiore a 30 Mb/s” e, per almeno il 50% della popolazione “al di sopra di 100 Mb/s”.
Al 2015 i Piani degli operatori privati lasciano prevedere che verranno coperte in banda ultralarga circa 8,6 milioni di unità immobiliari concentrate nelle zone a più alta redditività. Si stima che grazie ai piani autonomi degli operatori privati possano essere abilitati a connessioni a banda ultralarga circa 17 milioni di cittadini italiani.
Il record di questa speciale classifica spetterebbe alla Campania con 1.541.000 unità immobiliari che si prevede saranno coperte dagli operatori entro il 2015. 57% la stima della relativa copertura del mercato potenziale in termini di unità immobiliari. Medaglia d’argento per la Lombardia con 1.515.00 di unità immobiliari e il 34% di copertura stimata. Podio per l’Emilia-Romagna con 839 unità immobiliari (40%). In Sicilia le unità immobiliari coperte saranno 595.000 (23%).

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