Maria Elena Volpes: "Mecenati per la più bella città del mondo" - QdS

Maria Elena Volpes: “Mecenati per la più bella città del mondo”

Gaia Perniciaro

Maria Elena Volpes: “Mecenati per la più bella città del mondo”

mercoledì 11 Giugno 2014

Forum con Maria Elena Volpes, Soprintendente ai beni culturali di Palermo

Come giudica questo suo primo anno di lavoro alla Soprintendenza?
“Pur con tante difficoltà, il bilancio è positivo. Ho sempre pensato che Palermo sia la città più bella del mondo e con il tempo ho imparato a motivare questa mia affermazione. Se noi cittadini non amiamo la nostra terra perché non la conosciamo e non ne parliamo bene, chi potrà mai farlo? Occorre cambiare la tendenza tipica del palermitano disfattista e risvegliare in tutti l’orgoglio di appartenere a una storia ricca di monumenti”.
Con quali criticità ha dovuto confrontarsi maggiormente?
“Principalmente le difficoltà con cui ci stiamo scontrando sono di carattere economico. Gestiamo 15 siti tra Palermo e provincia e i tagli che la Regione siciliana ha dovuto applicare ci permettono di fare meno del necessario. Grazie ai 40 lavoratori Pip a noi affidati riusciamo a garantire quasi tutta la manutenzione ordinaria necessaria, ma per far fronte alle esigenze di carattere straordinario speriamo in un futuro prossimo di appoggiarci a sponsor e mecenati. Applicando in più un gioco di economie e buon gusto, quello che amo chiamare ‘il sistema della buona madre di famiglia’, recentemente abbiamo riconvertito il sistema di illuminazione alogena dei nostri monumenti con lampade a basso consumo e con il risparmio prodotto abbiamo costruito più impianti. Stessa cosa per i turni dei custodi che abbiamo razionalizzato per garantire l’apertura dei siti oltre che tutti i giorni dal martedì al venerdì, anche il sabato e la mattina della domenica”.

Come procede la vostra ricerca di mecenati e sponsor per far fronte alla manutenzione straordinaria dei vostri siti?

“Avevo pensato inizialmente di rivolgermi a sponsor e mecenati solo per operazioni a breve scadenza, ma data la povertà del bilancio regionale, ho poi ideato operazioni che richiedono aiuti a regime. Il regolamento è pronto e condiviso, ma non possiamo pubblicare alcun bando per i siti perché il Comune di Palermo non ha ancora approvato il piano degli impianti, ovvero della pubblicità. Mentre mi sto impegnando in una forte azione di pressing attraverso i media per superare questo passaggio, l’amministrazione sta lavorando a delle circolari che si rifanno alla legge nazionale sul mecenatismo e sottolineano la possibilità di sgravi fiscali al 65 % in 3 anni per tutte le opere importanti di mecenatismo. Purtroppo non bastano i molti aiuti che giornalmente riceviamo dalle associazioni”.

Ritiene proporzionato il lavoro che svolge la Soprintendenza con il numero del personale alle sue dipendenze?

“Nei miei collaboratori ho piena fiducia, sono ascoltati compatibilmente alle esigenze dell’amministrazione e in cambio pretendo da loro il massimo impegno, tutti rispondono in maniera positiva e senso di responsabilità al richiamo che ho fatto nei loro confronti verso un più autentico gioco di squadra. La Sopriintendenza conta 500 persone in tutto il territorio, ma il carico del lavoro a loro affidato è troppo rispetto a quello che possono fare. Abbiamo bisogno di gente più qualificata, ma ancora non ho avuto risposta positiva alla mia richiesta. E’ un paradosso che nelle Università di tutta la Sicilia formiamo studenti in grado di svolgere il lavoro dei nostri custodi in maniera più qualificata alle esigenze di oggi e non possiamo assumerli, mentre lavoriamo alla formazione del nostro personale senza ottenere lo stesso risultato. Solo grazie agli stagisti riusciamo in parte a superare questo gap”.

Qual è l’obiettivo raggiunto dal suo insediamento e del quale va più fiera?
“Da antropologa sono fiera di avere restituito identità alla Real Casina Cinese riaprendo il Museo Pitrè. Stessa cosa stiamo facendo a Monreale dove applicheremo, nonostante le proprietà diverse, un biglietto unico sia per il museo diocesano, che per il chiostro e per il dormitorio dei benedettini. In più stiamo lasciando la vecchia sede in affitto per Palazzo Aiutamicristo dove già ogni martedì svolgiamo incontri pubblici di carattere culturale. Riteniamo che il nostro ufficio debba avere una sede di prestigio anche per dare buon esempio nel recupero e nella manutenzione dei beni”.

Quali obiettivi avete per il futuro?

“Sono convinta che valorizzare non sia solo recuperare e permette la fruizione di un bene, vero valore aggiunto che non possiamo disconoscere è il mezzo con il quale pubblicizziamo e raccontiamo i nostri monumenti. Oltre a stampare e distribuire opuscoli, quindi, abbiamo in mente di sfruttare le tecnologie e permettere ai siti di rivelarsi ai visitatori autonomamente: inizieremo dalla Real Casina Cinese. Inoltre stiamo lavorando a un sito web non solo per facilitare la funzione amministrativa, ma anche mirato al turista e alla socializzazione, con un archivio storico di documenti, foto e disegni liberamente consultabile, e, per un interscambio di contenuti, rinvii ai siti di altri enti e associazioni”.
 

 
Curriculum Maria Elena Volpes
 
Maria Elena Volpes, etnoantropologa, da Aprile 2013 è soprintendente ai Beni culturali di Palermo. Laureata in Lettere moderne, ha una lunga esperienza nei ruoli dell’amministrazione, al Centro regionale per il Catalogo e alla stessa Soprintendenza. È stata responsabile del Servizio Museo regionale di Palazzo Mirto a Palermo e ha diretto il Parco Archeologico Minerario di Lercara Friddi. E’ stata insignita nell’ambito del Premio Pitrè 2004, del premio Cocchiara – Falzone, per “l’attività dirigenziale svolta per i beni etnoantropologici”, nell’ambito della Regione siciliana.

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