La Regione rinuncia ai contenziosi con lo Stato - QdS

La Regione rinuncia ai contenziosi con lo Stato

Raffaella Pessina

La Regione rinuncia ai contenziosi con lo Stato

sabato 05 Luglio 2014

Cordaro (Gs-Pid): “Tali decisioni non possono escludere il Parlamento”. Armao: “Crocetta butta a mare ingenti risorse per l’Isola”

PALERMO – La manovra finanziaria sembra non trovare una via d’uscita. Ieri infatti non si è potuta tenere la riunione della commissione Bilancio all’Ars a causa di mancati accordi sulle modifiche. La riunione, prevista per ieri pomeriggio alle 16.30 è stata rinviata a martedì prossimo, ultimo giorno disponibile per far andare in Aula il documento mercoledì, quando apriranno i battenti di Sala d’Ercole. Il vicepresidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo (Ncd) ha comunicato che si sono registrati forti disaccordi giovedì sera in giunta sulle correzioni da apportare alla manovra su suggerimento della Corte dei conti.
Ed altre polemiche si sono sollevate con l’accordo firmato dal ministro all’Economia Pier Carlo Padoan e dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, con il quale la Sicilia rinuncia ai contenziosi e alle pretese nei confronti dello Stato per i prossimi tre anni.
 
La Regione si impegnerebbe a ritirare entro il 30 giugno 2014 tutti i ricorsi contro la Stato pendenti dinanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o di atti conseguenziali in materia di finanza pubblica. Inoltre il contributo regionale alla finanza pubblica per il 2014 in termini di saldo netto da finanziare è ridotto di 118,9 milioni, pari all’ammontare delle entrate riservate all’erario dal decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, e dell’importo di 436,5 milioni, pari all’ammontare delle entrate riservate all’erario dal decreto del 6 dicembre 2011, n. 201, da restituire alla Regione in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale 241/2012”.
Per l’ex assessore all’Economia del governo Lombardo, Gaetano Armao, “Crocetta  ha buttato a mare contenziosi che hanno e che avrebbero dato ingenti risorse alla Sicilia, ma soprattutto svilito ogni forma di autonomia finanziaria”.
Toto Cordaro, capogruppo Pid Cantiere Popolare-Grande Sud-verso FI all’Ars in una nota critica fortemente il provvedimento e chiede al Governatore di riferire all’Aula sui contenuti dell’accordo. “Va verificato, – dice Cordaro – se la contropartita di 550 milioni di euro da parte dello Stato a fronte di possibili entrate miliardarie nelle casse regionali può ritenersi congrua o se invece, con la prospettiva di salvare il fallimento della gestione finanziaria della Regione, si è preferito mettere una pezza, al solo fine del tirare a campare. In tal caso, il governatore avrebbe l’obbligo morale, politico e istituzionale di revocare immediatamente un siffatto accordo”. Cordaro aggiunge che “il comportamento del governatore è da stigmatizzare perchè decisioni politiche di tale portata, come tutte quelle di natura finanziaria, non possono passare sopra la testa del Parlamento siciliano e, quindi, dei cittadini, di cui l`Ars è espressione diretta”. In una nota il gruppo del Movimento 5 stelle all’Ars scrive che “Crocetta ha svenduto la Sicilia e lo Statuto per un piatto di lenticchie all’insaputa dei siciliani e del Parlamento. Mercoledì, se ne ha il coraggio, venga a spiegare in aula quali sono i vantaggi di questa grande operazione”. 

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