Barriere architettoniche, in Sicilia scuole inaccessibili ai disabili - QdS

Barriere architettoniche, in Sicilia scuole inaccessibili ai disabili

Antonia Cosentino

Barriere architettoniche, in Sicilia scuole inaccessibili ai disabili

venerdì 11 Luglio 2014

Exposanità: al di qua dello Stretto il 2,6% degli studenti presenta una forma di handicap. L’Isola è la penultima regione per edifici scolastici a norma, fa peggio solo la Sardegna

PALERMO – Il 2,6% degli studenti siciliani è disabile. Si tratta di 21.884 ragazzi. Il 7% iscritti alla scuola dell’infanzia, il 38% alla scuola primaria, il 28% alla scuola secondaria di primo grado e il 26% alla scuola secondaria di secondo grado. La Sicilia è la settima regione italiana per numero di disabili presenti nelle istituzioni scolastiche, preceduta solo da Trentino Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Liguria, Lombardia e Marche. Un’incidenza che farebbe pensare anche alla presenza di interventi a favore dei soggetti con disabilità, a cominciare dall’eliminazione delle barriere architettoniche che rendono la fruibilità dei servizi scolastici difficoltosa.
Così però non è, perchè la Sicilia è, invece, in coda alla lista per la percentuale di scuole con caratteristiche a norma. è, infatti, penultima, seguita solo dalla Sardegna, con 72 edifici con scale a norma, 72,2 scuole con servizi igienici a norma, 23,2 edifici con percorsi interni e 21,1 edifici con percorsi esterni senza barriere architettorniche per la scuola primaria; 84,8 scuole con edifici a norma, 77,1 scuole con servizi igienici a norma, 23,2 edifici con percorsi interni e 22,2 edifici con percorsi esterni senza barriere architettoniche per la scuola secondaria di primo grado.
A fotografare la situazione regionale e nazionale, sulla base dei dati dell’Ufficio di statistica del Miur, Exposanità, l’unica manifestazione in Italia dedicata alla sanità e all’assistenza, svoltasi a Bologna dal 21 al 24 maggio 2014.
“Il tema dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità impone due diversi livelli di riflessione. – ha dichiarato Marilena Pavarelli, project manager di Exposanità – Da un lato è necessario ripensare ed adattare l’edilizia scolastica così da renderla fruibile al maggior numero di studenti possibile, dall’altro occorre dotarsi di una serie di risorse materiali ed umane che concorrano a rendere la scuola italiana e siciliana più accessibile anche nei confronti di coloro che presentano difficoltà nell’apprendimento. Exposanità darà come di consueto spazio a queste due tematiche dedicando una serie di appuntamenti alla progettazione for all, a quei prodotti destinati a chi presenta difficoltà cognitive nonché alle competenze necessarie a tutti coloro che seguono gli alunni con tali difficoltà: famiglie, insegnanti di sostegno, logopedisti, fisioterapisti e, più in generale, tutte le figure dello spettro riabilitativo."
è necessario dotarsi di soluzioni pratiche, ma anche di professionisti dedicati. Un elemento da non dare per scontato. Basti pensare che nelle scuole siciliane a gestione statale il rapporto tra docenti e numero di alunni con disabilità è di uno ogni 1,9 studenti. Un dato preoccupante, seppur leggermente migliore della media nazionale che è pari a uno ogni due. Le regioni che dedicano più risorse umane, con una media di un insegnate ogni 1,6 alunni con disabilità, sono Molise e Basilicata, quelle che ne dedicano meno, con un docente ogni 2,4 alunni, Lazio e Lombardia.
Accanto al sostegno degli insegnanti, servizi con determinate caratteristiche sono altrettanto essenziali: scale a norma, ascensori, servizi igienici specifici, segnali visivi e acustici, percorsi interni ed esterni che facilitino gli spostamenti.
Secondo i dati elaborati da Exposanità su base Istat, la Sicilia registra una percentuale abbanstanza alta di scuole con scale a norma e con servizi igienici specifici, mentre ha bassissime percentuali di scuole che hanno reso accessibili i percorsi interni ed esterni all’edificio. Una situazione che, di fatto, penalizza gli studenti con disabilità anzichè supportarli come andrebbe fatto.

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