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Catania – Il porto, l’aeroporto e la stazione qui le prime ombre sul turismo

Melania Tanteri

Catania – Il porto, l’aeroporto e la stazione qui le prime ombre sul turismo

giovedì 24 Luglio 2014

Mendicanti, incuria, strade senza marciapiedi, niente pensiline. Catania non aiuta i visitatori. I luoghi dell’accoglienza lasciano a desiderare: pessima presentazione per la città

CATANIA – Potrebbe essere il settore di punta di una città a cui davvero non manca nulla, almeno dal punto di vista dell’attrattività, ma continua a non essere “coltivato” a dovere. È quello turistico, che ha trasformato l’economia di molte realtà locali – anche in Sicilia, si pensi al caso di Ortigia, a Siracusa, che in pochi anni ha trasformato il suo volto riuscendo a diventare tra le mete preferite dell’isola – ma che a Catania stenta a diventare fulcro dell’attività amministrativa. Non che l’attuale governo cittadino non abbia fatto molto per incrementare l’offerta rivolta a chi viene in visita a Catania (basti pensare alle numerose iniziative culturali organizzate dall’assessorato al ramo o al ricco cartellone dell’estate catanese), ma occorre ancora altro, almeno dal punto di vista dell’immagine che, non serve essere sociologi per affermarlo, è la prima caratteristica a colpire chi viene in visita in città.
È proprio questo aspetto a lasciare molto a desiderare, non solo e non tanto nel centro storico, dove comunque sono tanti i passi da compiere per valorizzare il ricco patrimonio storico, archeologico e culturale che offre Catania. Il primo impatto che molti turisti hanno con la città avviene all’aeroporto, al porto e alla stazione centrale che, dunque, dovrebbero offrire un immagine rappresentativa, almeno in parte, della città. E invece, Catania offre tutto il contrario. All’aeroporto, dove la quantità di mendicanti all’uscita dello scalo non rappresenta certo quanto di meglio la città abbia da offrire, al porto dove, una volta usciti dalla struttura i visitatori si trovano a dover affrontare una strada trafficata, priva di marciapiedi da una parte e di pensiline sotto le quali aspettare comodamente l’autobus, e alla stazione centrale.
Qui, in particolare, l’abbandono sembra totale. Soprattutto in corrispondenza dell’ampio spiazzo adibito a parco che circonda la famosa statua che raffigura il “Ratto di Proserpina”.  
Come afferma Salvo Romano, presidente della prima municipalità che chiede all’amministrazione di occuparsi non solo dell’area verde in stato di abbandono (e, a giudicare dai giacigli di cartone, utilizzata come dormitorio), ma anche del “Passiatore”, la lunga passeggiata a mare che, dalla Stazione porta a piazza Dei Martiri. “Anche quest’ultima – continua Romano – poco valorizzata e utilizzata solamente come grande rotatoria”.
Ma, a quanto pare, l’assessorato al Decoro urbano, retto da Salvo Di Salvo, sarebbe già al lavoro per trovare una soluzione. "Faremo in modo – ha spiegato il delegato del sindaco Bianco – che i tempi di intervento siano contenuti, ma è chiaro che bisogna lavorare assiduamente sulle soluzioni, anche attraverso un fitto dialogo con il terzo settore”.

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