Ars: codice etico per eletti a cariche pubbliche in Sicilia - QdS

Ars: codice etico per eletti a cariche pubbliche in Sicilia

Raffaella Pessina

Ars: codice etico per eletti a cariche pubbliche in Sicilia

martedì 29 Luglio 2014

Finanziaria bloccata su somme relative a norme bocciate dal commissario, Presidente comm. Antimafia Musumeci: “Corsia preferenziale”

PALERMO – E’ cominciato ieri, tra mille polemiche già al primo emendamento, l’esame dell’articolato del ddl 782 (finanziaria ter) all’Ars. Accantonati gli art 1 e 2 e affrontato l’art. 3 sul ripianamento del disavanzo del 2013. Dopo una mezz’ora circa la seduta è stata sospesa al momento della votazione di un emendamento di riscrittura del Governo che stabilisce come dal 2015 le somme relative a leggi che vengono impugnate dal Commissario dello Stato vengano liberate e quindi reiscritte nel bilancio successivo.
Contrario al provvedimento si è dichiarato Marco Falcone di Forza Italia che ha ribadito come un norma impugnata non renda la spesa disponibile. Al momento in cui scriviamo la seduta è ancora sospesa.
Presentato intanto ieri mattina il codice etico per gli eletti alle cariche pubbliche varato dalla commissione regionale antimafia. Il codice, di 38 articoli, farà un passaggio in commissione Affari istituzionali prima di arrivare all’esame dell’Aula. Si tratta di  un testo unico tratto da norme (nazionali e regionali) già pubblicate nell’ultimo decennio in materia di condotta del personale delle pubbliche amministrazioni. Regolamenta l’ineleggibilità la decadenza, i conflitti d’interessi, i finanziamenti dell’attività politica per i deputati del parlamento siciliano, il presidente della Regione e gli assessori, i dirigenti, il personale dell’amministrazione regionale e dell’Ars.
 
Le norme si applicano anche ai collaboratori e ai consulenti a titolo oneroso o gratuito, agli amministratori di enti, consorzi, comunità, aziende e società pubbliche sotto il controllo o la vigilanza della Regione Siciliana. Il codice etico prevede precise sanzioni in caso di inosservanza della condotte previste. Viene introdotta una stretta sui cosiddetti cambi di casacca: è vietato per i deputati eletti in un determinato partito, iscriversi ad altro gruppo parlamentare. Chi trasmigrasse egualmente, come sanzione non potrà portare con sè la quota che l’Ars destina al sostentamento del gruppo. Deroghe previste solo nei casi di scioglimento del gruppo parlamentare o in caso il passaggio sia autorizzato.
 I deputati rinviati a giudizio per reati di particolare gravità diventano ineleggibili alle cariche di componente dell’Ufficio di presidenza dell’Ars, del Collegio dei questori e degli uffici di presidenza delle commissioni legislative e speciali. Il presidente della commissione Antimafia dell’Ars Nello Musumeci ha detto che chiederà alla presidenza dell’Ars una corsia preferenziale per l’esame in Aula del provvedimento".
Inoltre sempre in Commissione Antimafia è stato realizzato un dossier sulla situazione delle discariche di rifiuti in Sicilia. Sono stati raccolti atti in un anno circa di attività, e parte di questi saranno consegnati alla magistratura tra qualche settimana. Infine in commissione Attività produttive è stato approvato il testo unico per le attività produttive. Il disegno di legge si compone di 220 articoli e contiene le richieste di imprenditori, commercianti, artigiani che si sono susseguiti in audizione in commissione di merito. “Manderemo ad ogni capogruppo un invito a comunicarci i correttivi prima dell’arrivo in Aula – ha detto il Presidente della Commissione Bruno Marziano (Pd) in modo che non venga affossato da troppi emendamenti".
Il Consiglio di presidenza dell’Ars ha nominato il nuovo segretario generale. Si tratta di Fabrizio Scimè, consigliere parlamentare, figlio di Aldo Scime’ che era stato segretario generale dal 1976 al 1981. Fabrizio Scimè si insedierà il primo agosto e prenderà il posto di Sebastiano Di Bella, andato in pensione nei giorni scorsi. In merito alle polemiche di questi giorni riguardo al tetto massimo degli stipendi dei dirigenti, Scimè ha sottolineato: "La presidenza ha dato precise indicazioni e c’è in atto una trattativa sindacale. Aspettiamo di vedere cosa succederà al Senato, ma entro il 30 settembre la vicenda dovrebbe concludersi".

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