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Catania – Perla Jonica, con 130 mln di euro ossigeno al lavoro e al turismo

Desiree Miranda

Catania – Perla Jonica, con 130 mln di euro ossigeno al lavoro e al turismo

giovedì 07 Agosto 2014

Un investimento importante con 350 assunzioni dirette più l’indotto: corsie preferenziali per i residenti. I progetti di ristrutturazione del complesso alberghiero e le ricadute occupazionali

CATANIA – Un investimento complessivo di poco più di 130 milioni di euro di cui 35 milioni 160 mila euro per l’acquisto della struttura e circa 48 milioni per la ristrutturazione. A questo vanno aggiunte le spese per l’organizzazione e la preparazione del personale, dell’opening e del pre opening. Sono questi alcuni dei numeri di acquisto della Perla Jonica, la struttura turistico-alberghiera dell’acese acquistata di recente, dopo una trattativa di lungo corso, dallo sceicco Hamed Al Hamed, appartenente alla famiglia reale di Abu Dhabi negli Emirati arabi.
“Finalmente abbiamo risolto e se tutto va bene alla fine di agosto dovremmo firmare il contratto, ma agosto è un mese particolare, in cui si lavora meno, e finché la procedura non è completa non possiamo procedere”, afferma l’amministratore delegato della Item, la società dello sceicco, Salvo La Mantia. Dopo la pronuncia della prima sezione civile della Corte d’Appello di Catania che ha dato ragione ai tre commissari liquidatori (Diego Montanari, Sebastiano Leonardi e Carmela Regina Silvestro) che hanno ceduto la Perla Jonica alla società dello sceicco, l’affare sembra essere concluso.
“Il 24 giugno è stata attuata la sentenza e quindi sono stati tolti i sigilli alla struttura, ora ci sono i tempi tecnici”, afferma La Mantia. Una volta acquisita la struttura ci vorranno diversi mesi di lavori per ristrutturarla completamente dopo tanti anni di abbandono. “Serviranno tra i 18 e i 20 mesi per recuperare il complesso. Utilizzeremo tutti gli spazi , ma non modificheremo le sagome degli edifici a cui cambieremo solo l’estetica”, spiega La Mantia. Secondo l’amministratore delegato della Item non sarebbe conveniente modificare la struttura “perché è stata ben pensata”, ma va solo abbellita. “Lo sceicco ha scelto uno stile siciliano perché per lui è importante fare qualcosa di utile al territorio seguendo altissimi standard di qualità”.
Sono 48 i milioni previsti per il ripristino totale e grazie a un cofinanziamento europeo e del ministero la Item avrà diritto a un contributo per un massimale della metà dell’importo previsto, ovvero 24 milioni di euro. “Non si tratta di aiuti di Stato”, tiene a precisare La Mantia, “ma di fondi europei per l’industria e il turismo a cui abbiamo accesso perché abbiamo partecipato a un bando nell’ottobre del 2012”, spiega.
Un investimento importante, quello dello sceicco Hamed Al Hamed per la Perla Jonica, che avrà una ricaduta occupazionale per circa 350 persone per assunzione diretta, più l’indotto. Sarà la Hilton a occuparsene, secondo l’accordo già firmato con la Item, che prevede delle corsie preferenziali per gli autoctoni. “Sarà data priorità contrattuale assoluta ai residenti di Acireale e Catania e in generale della Sicilia”, afferma La Mantia. Altissimi gli standard previsti e quindi alte le competenze richieste ai nuovi assunti anche se comunque sono annunciati degli stage specifici all’estero per la preparazione del personale. Basilare è la conoscenza della lingua inglese. “Diverse le competenze e diverse le posizioni lavorative, ma tutte devono essere di alto livello”, sostiene La Mantia.
 
“Per chi fosse competente, ma pecca nella conoscenza della lingua straniera o ha bisogno di fare dell’esperienza in più, abbiamo comunque pensato a dei corsi che li aiutino a superare il problema, oltre ai corsi per la preparazione del personale. Non vogliamo che queste competenze vadano sprecate, infatti, ma valutate”, conclude. 

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