Udc: "Regione, un'agenda politica prima del rimpasto" - QdS

Udc: “Regione, un’agenda politica prima del rimpasto”

Raffaella Pessina

Udc: “Regione, un’agenda politica prima del rimpasto”

martedì 09 Settembre 2014

Le condizioni richieste dal nuovo capogruppo Udc all’Ars, Mimmo Turano. D’Alia: “Crocetta non si limiti alla denuncia, sciolga le partecipate”

PALERMO – I partiti avranno ancora una settimana di tempo per cercare di trovare una maggioranza consistente prima che ricominci l’attività parlamentare, per approvare celermente le leggi in sospeso. In questi ultimi giorni è sceso in campo l’Unione di Centro, l’altra colonna portante, insieme al Partito Democratico, che fino ad oggi ha consentito all’esecutivo Crocetta di approvare le leggi, seppur con enormi difficoltà.
 
Il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia ha auspicato che il presidente Crocetta in merito alla gestione delle partecipate non si limiti solo alla denuncia del malaffare. “Già da ministro per la Pubblica amministrazione – continua D’Alia – avevo chiesto maggiore trasparenza e denunciato e tagliato il numero sproporzionato di consulenze esterne”. “Le mie preoccupazioni – conclude il presidente dell’Udc – hanno trovato una triste conferma nell’indagine della task force regionale, mi auguro che adesso Crocetta vada oltre la denuncia e l’invito agli organi inquirenti ad accertare eventuali responsabilità perché compito di chi governa è intervenire per rimuovere le cause del malaffare anche sciogliendo le società partecipate”.
Per la cronaca, la task force creata dal presidente della Regione siciliana sulle aziende partecipate della Regione ha concluso il lavoro di ispezione. “I dati – ha detto il presidente – presentano comportamenti di amministratori del passato che, in presenza del divieto di assunzione vigente sin dal 2009, hanno assunto nel complesso diverse centinaia tra dipendenti e progressioni verticali. Diverse partecipate in parte, inoltre, non hanno provveduto a equiparare i contratti dei loro dipendenti a quelli dei regionali”. Crocetta ha annunciato che i risultati dell’indagine sono stati raccolti in un dossier che verrà presentato pubblicamente a breve, mentre è già stato inviato per conoscenza alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Palermo per consentire agli organi di giustizia una valutazione corretta per le valutazioni di competenza.  D’Alia ha chiesto che le partecipate coinvolte dovrebbero essere sciolte.

Il nuovo capogruppo dell’Udc all’Ars, Mimmo Turano,
ha chiesto che il rimpasto avvenga dopo aver “stilato un’agenda politica e parlamentare che metta al centro le leggi sulla programmazione e la spesa efficiente dei fondi Ue, la riforma della burocrazia regionale il completamento della riforma degli enti locali, assegnando finalmente le nuove funzioni ai liberi consorzi e alle città metropolitane, le semplificazioni amministrative per cittadini e imprese, le politiche di sviluppo attraverso il sostegno al lavoro e alle imprese, la riforma della legge elettorale e la revisione dello statuto d’autonomia”.
 
Ma i sindacati non vogliono sentire ragioni e si sono messi apertamente contro il presidente della Regione. Giovanni Condorelli, segretario confederale dell’Ugl ha chiesto a Crocetta di fare un passo indietro invitando il governatore a “riflettere sui risultati ottenuti in quasi 2 anni di governo che hanno portato solo ad aggravare una situazione finanziaria già particolarmente difficile”. Per il sindacalista “troppe le parole spese da Crocetta rimaste sulla carta: dal fallimento del piano giovani, all’insolvenza nei confronti degli addetti alla formazione, dall’incapacità di gestione dei fondi comunitari alla mancata approvazione di riforme strutturali fino all’inasprimento dell’economia territoriale”. 

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