Un 2014 in recessione bastonata per l’Italia - QdS

Un 2014 in recessione bastonata per l’Italia

redazione

Un 2014 in recessione bastonata per l’Italia

martedì 16 Settembre 2014

Le stime dell’Ocse e di S&P sulla crescita prospettano un’economia al palo

Roma – Una bastonata doppia per l’Italia: la prima arriva dall’Ocse, la seconda da Standard&Poor’s. Secondo l’organizzazione parigina il nostro Paese chiuderà anche il 2014 in recessione: il Pil si contrarrà quest’anno dello 0,4% dopo il -1,8% del 2013. Stagnazione nel 2015 quando il Pil crescerà ma solo dello 0,1%. Da segnalare che l’Italia sarà l’unica grande economia dell’area a segnare quest’anno un andamento in negativo, considerando che gli Stati Uniti registreranno un Pil in crescita del 2,1%, la Germania dell’1,5%, la Francia dello 0,4% d la Gran Bretagna del 3,1%.
Il Pil dell’Eurozona si attesterà a +0,8%. Rispetto all’Economic Outlook di maggio l’Ocse ha rivisto al ribasso la stima sul Pil italiano del 2014 dal +0,5% al -0,4% (0,9 punti percentuali in meno): si tratta della revisione maggiore tra i vari Paesi analizzati. Per il 2015 la revisione è ancora più ampia (-1 punto percentuale), dal +1,1% della stima di maggio al +0,1% di quella odierna. Più in generale, segnala l’Ocse, “prosegue la moderata ripresa a livello globale anche se la debole domanda nell’area euro resta un fattore di preoccupazione”. Il Pil dell’Eurozona è stato rivisto al ribasso, per il 2014, dall’1,2% allo 0,8% (-0,4 punti percentuali), quello degli Stati Uniti dal 2,6% al 2,1%, quello della Germania dall’1,9% all’1,5%, quello della Francia dallo 0,9% allo 0,4%, quello della Gran Bretagna dal 3,2% al 3,1%.
Riguardo al 2015, il Pil degli Stati Uniti si attesterà al 3,1% dal 3,5%, quello della Germania all’1,5% dal 2,1%, quello della Francia all’1% dall’1,5%, quello della Gran Bretagna al 2,8% dal 2,7%. Il Pil dell’Eurozona l’anno prossimo salirà dell’1,1%, in rallentamento dall’1,7% di maggio. L’unico Paese che il prossimo anno dovrebbe crescere piu’ del previsto è la Gran Bretagna per la quale l’organizzazione di Parigi ha rivisto al rialzo la previsione di crescita. Le ricette per uscire da questa situazione sono flessibilità e riforme.
“Vista la debolezza della domanda – si legge nel rapporto – la flessibilità all’interno delle regole europee dovrebbe essere usata per sostenere la crescita”. Allo stesso tempo “sono necessari sforzi di riforma ambiziosi”.
Anche Standard & Poor’s taglia le stime di crescita del’Eurozona e prevede che l’economia italiana resterà al palo nel 2014, contro uno +0,5% previsto a giugno. Al ribasso vengono riviste anche le stime di Francia (a +0,5% da +0,7%) e Olanda (a +0,8% da +1%), mentre restano invariate quelle di Germania (+1,8%), Spagna (+1,3%) e Belgio (+1,1%). “I deludenti risultati del secondo trimestre hanno gettato dubbi sulla sostenibilità della ripresa nella zona dell’euro”, avverte S&P.

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