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Messina – L’impatto finanziario negativo delle partecipate

Francesco Torre

Messina – L’impatto finanziario negativo delle partecipate

mercoledì 01 Ottobre 2014

Le Spa che hanno succhiato risorse: Nettuno, Polisportiva, Innovabic, Stu-Tirone, Feluca. Alcune delle società comunali “minori” bocciate dal Piano di riequilibrio

Messina – “Negli anni scorsi la gestione delle partecipate ha visto il ripetersi di uno schema dal negativo impatto finanziario”. Così è scritto sul Piano di riequilibrio decennale varato dalla Giunta Accorinti alla vigilia di Ferragosto e successivamente approvato dal Consiglio comunale.
 
Un piano che, nato con l’obiettivo di garantire a Palazzo Zanca l’accesso ai fondi di rotazione nazionali e regionali, ha comunque permesso di mettere a nudo i limiti gestionali dell’ente, soprattutto in relazione alle società partecipate. Atm, MessinAmbiente, Ato3 e Amam negli anni hanno succhiato risorse e garantito prebende, ma alle loro spalle si sono mosse anche altre realtà cosiddette minori. Nell’attesa di conoscere gli esiti della procedura anti-dissesto e di poter formalizzare l’istituzione di una multiservizi in grado di concentrare funzioni e attività, l’amministrazione ha messo nero su bianco le proprie intenzioni in merito alla sopravvivenza o meno di queste realtà.
Nettuno Spa. Bocciata, dovrà sparire. E’ scritto nel Piano a proposito della società mista nata per la realizzazione di un porticciolo turistico: “il progetto tecnico appare non prioritario ed ambientalmente poco sostenibile, mentre l’intero procedimento risulta viziato da alcuni aspetti che hanno dato luogo a richieste da parte di privati esterni che appaiono di natura temeraria e totalmente infondate in linea sia di fatto che di diritto” Le somme per la chiusura della società sarebbero già state impegnate nel bilancio del Comune e disponibili. Il suo scioglimento, dunque, dovrebbe essere imminente.
Polisportiva Spa. Bocciata, dovrà sparire. La società nata per gestire gli impianti sportivi non ha mai gestito nulla che non fossero gli stipendi degli amministratori. E’ in liquidazione da chissà quanto tempo (l’ultimo liquidatore è Santi Saja), ma ancora sopravvive. Bisogna ancora chiudere qualche partita debitoria, ma il suo destino dovrebbe essere segnato.
Innovabic Spa. In stand by, diciamo rimandata al prossimo semestre. Ha troppe spese, e queste andranno certamente sfoltite. La società a capitale pubblico che lega nella compagine il Comune alla Provincia e all’Università, però, potrebbe ancora svolgere un ruolo strategico nell’attività di intercettazione di finanziamenti europei. Se però fallisse nell’intento, il Comune potrebbe cedere le proprie quote o avviare lo scioglimento.
STU-Tirone Spa. La partita più difficile. Rimarrà anch’essa in stand-by, ma con un nuovo profilo: solo riqualificazione del quartiere e nessun progetto di sviluppo urbanistico, posto che il progetto fin qui portato avanti presentava “forti criticità e un eccessivo appesantimento di traffico”. La Giunta Accorinti ci ha “messo le mani” nominando un presidente di fiducia, l’avv. Marcello Parrinello, ma intanto non si muove una foglia. Senza fondi per la riqualificazione, la società potrebbe anche sparire.
Feluca Spa. Salva. Da riconvertire finalmente in “newco”, sfruttando la scia dei tentativi avviati nel 2011 e nel 2013. La Giunta ha utilizzato i 17 lavoratori in attività di supporto agli uffici che si occupano di riscossione, e i risultati dati dagli incroci informatici hanno dato buoni frutti: accertamenti per 2 mln di tasse non pagate. Probabilmente non si occuperà più della gestione del sito, ma i suoi dipendenti sono gli unici, al momento, per cui l’amministrazione ha previsto un posto sicuro.
Ora, però, dalle parole si passi ai fatti.

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