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Genova: riflettori riaccesi sulle inefficienze italiane

redazione

Genova: riflettori riaccesi sulle inefficienze italiane

martedì 14 Ottobre 2014

Nubifragio, danni e un morto: la storia si ripete, le opere non si fanno

Genova – Genova si è dovuta inginocchiare ancora una volta piegata dalla furia di acqua, fango e detriti. Stavolta sono esondati il Bisagno, lo Sturla e il rio Fereggiano. I danni sono enormi: tutta l’area della foce del torrente Bisagno è sommersa di fango e acqua così come quartieri retrostanti Brignole. Auto, moto, cassonetti sono ammassati dove sono stati sospinti dalla furia della piena che ha devastato negozi, fondi, cantine, portoni, appartamenti al piano terreno. Fango e detriti ovunque. Un’alluvione costata la vita a un 57enne genovese, annegato nella piena del torrente Bisagno, lo stesso che alimentò la piena del rio Fereggiano nel 2011 causando la morte di sei persone.
 
La vittima, residente a Marassi, stava camminando quando è stata sorpresa dalla furia delle acque. Numerose le aree colpite della città, in particolare in Valbisagno, nella zona di via Geirato a Molassana, in piazzale Adriatico, e poi Marassi, Quezzi, San Fruttuoso e Foce devastati. Panico e danni anche nel levante.
Il primo cittadino, Marco Doria, denuncia che non c’è stata alcuna segnalazione di allarme da parte delle autorità preposte.
 
“L’allerta non ci è stata comunicata – dice – Non doveva essere il Comune a lanciare l’allerta meteo dopo cinque giorni di pioggia”. Il presunto mancato allarme sarà al vaglio degli inquirenti nell’inchiesta annunciata dal procuratore di Genova, Michele Di Lecce, che insieme al pm Gabriella Dotto aprirà un fascicolo per omicidio colposo e disastro colposo a carico di ignoti.
Polemico anche il governatore della Liguria, Claudio Burlando, che ha sottolineato come “la rabbia non derivi dal fatto che non si riesca sempre a prevedere cosa accadrà, ma dai tre anni di stop forzati ai lavori per la messa in sicurezza del torrente Bisagno. Ci sono state tre sentenze amministrative che hanno paralizzato l’intervento. E ora ne paghiamo le conseguenze”.
Il premier Renzi ha sottolineato che “adesso è il momento della responsabilità” e aggiunto “non esprimo solidarietà solo alla famiglia della vittima ma anche a tutti coloro che hanno subito danni, in particolare i commercianti che avevano avuto il negozio distrutto dall’acqua tre anni fa e che erano ripartiti e che adesso si sono ritrovati di nuovo in ginocchio. Vorrei rassicurarli sul fatto che trovando le opportune soluzioni giuridiche non li lasceremo soli”. Renzi ha annunciato che finita la prima fase di emergenza andrà a Genova per incontrare il sindaco e il presidente della Regione e “per assicurare l’impegno del governo”.

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