Comuni ricicloni, Sicilia immobile mentre avanza il Centro-Sud - QdS

Comuni ricicloni, Sicilia immobile mentre avanza il Centro-Sud

Liliana Rosano

Comuni ricicloni, Sicilia immobile mentre avanza il Centro-Sud

mercoledì 22 Ottobre 2014

Torna il dossier di Legambiente che premia il solito virtuoso Nord-Est, con il Veneto in prima fila. Soltanto 6 città su 390 riescono a raggiungere il 65% di raccolta differenziata

Nessun miglioramento per la Sicilia in tema di rifiuti urbani. Torna il dossier di Legambiente “comuni ricicloni 2014” e premia il solito virtuoso Nord-Est e, a sorpresa, anche i comuni del Centro-Sud che sono in risalita con la differenziata.
In Sicilia, la percentuale dei comuni che hanno raggiunto la fatidica soglia del 65% della raccolta differenziata è ferma al 1,5 per cento. Praticamente soltanto sei comuni che rientrano in quelli con un numero di abitanti inferiore ai 10 mila. Grandi assenti i comuni capoluogo ma anche quelli medio-grandi. L’1,5 per cento è la stessa percentuale del 2013, segno che in Sicilia nulla sta cambiando.
Resistono sei piccoli comuni (Bisacquino, San Michele di Ganzaria, Licodia Eubea, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina e Giuliana), distribuiti tra Catania e Palermo che toccano la premiata soglia del 65%.
La medaglia di comune riciclone 2014 in Sicilia va a Bisacquino, nel palermitano che arriva a superare il 65 per cento di raccolta differenziata. Ancora una volta, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono le Regioni con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni. Il Veneto, si piazza in pole position con il  67 per cento dei comuni che ha superato la differenziata e la soglia del 65 per cento, seguito dal Friuli Venezia Giulia, con il 50 per cento dei comuni ricicloni.
Ma la novità dell’anno è la crescita dei ricicloni nel centro sud che passano dal 15 al 20% del totale nazionale. Crescono in particolare i comuni virtuosi nelle Marche (+15% in un anno): qui, semplicemente, è stata applicata in maniera intelligente la legge nazionale, prevedendo un tributo di 20 €/tonnellata per i rifiuti urbani che finiscono in discarica, importo che viene modulato in base alle performance di raccolta differenziata raggiunte dai Comuni. Premi e penalità che i comuni sono invitati (applicando tariffe differenziate in funzione dei rifiuti prodotti da ciascuna famiglia) a trasferire ai cittadini, riducendo drasticamente le tariffe da pagare ai più virtuosi.
Regina incontrastata in Italia e seconda in Europa, la città di Milano che ha superato abbondantemente la soglia del 50 per cento. Il “trucco” di Milano? Una buona e continua informazione (anche multilingue), porta a porta con bidoni condominiali, l’estensione a tre quarti della città della raccolta selettiva del rifiuto umido da cucina (da giugno appena esteso a tutta la città). Per questa ragione viene attribuita a Milano una menzione speciale: Milano non è “riciclona”, perché non supera ancora il 65% previsto dalla legge, ma è sulla buona strada.
Un monito per Torino, che ha da tempo superato il 50%, ma solo nella metà della città dove esiste la raccolta porta a porta, ma soprattutto per Roma non sa ancora scegliere tra raccolta porta/porta spinta e sistemi pasticciati fondati ancora sul cassonetto che impediscono l’indipendenza dall’ennesima discarica.
Non solo comuni ricicloni ma anche Rifiuti free, Si tratta dell’eccellenza nell’eccellenza, quei comuni che sono riusciti a ridurre del 90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono circa 300 quelli che nel corso del 2013 hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui.
E non si tratta di piccoli comuni: il toscano Empoli con i suoi 48 mila abitanti è seguito dai trevisani Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto, tutti attorno ai 30 mila abitanti.
Le ricette sono diverse, ma con alcune caratteristiche comuni: la raccolta “porta a porta”, la modalità di tariffazione del servizio (due terzi applicano la tariffa puntuale), la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche di prezzo che premiano il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua del Sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo l’usa e getta. In questa classifica non esiste la Sicilia, grande assente.

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