Un occupato su 4 lavora nel pubblico - QdS

Un occupato su 4 lavora nel pubblico

Lucia Russo

Un occupato su 4 lavora nel pubblico

mercoledì 14 Ottobre 2009

Indagine. Quanti siciliani vivono di denaro pubblico.
Gli statali. Sono ben 244.486 mila unità nell’Isola, il 67,7 per cento dei dipendenti pubblici siciliani e il settore più affollato è quello della Scuola il cui personale costa 4,2 miliardi.
Il costo del lavoro. Per unità il costo può arrivare fino al doppio delle retribuzioni. Per esempio: la retribuzione media di un ministeriale è di 27 mila euro, ma costa in totale allo Stato 42 mila euro

PALERMO – In Sicilia ci sono 361.205 dipendenti pubblici, al servizio di Stato, Regione ed Enti locali. Di questi il 67,7 per cento lavorano per lo Stato, il 18,6 per cento per la Regione e il 13,7 per cento per gli Enti locali, ovvero Province e Comuni.
Gli statali sono, dunque, più della metà e di questi ben 118.185 unità lavorano nel settore Scuola e costano 4,2 miliardi di euro, ben il dieci per cento del costo di tutto il personale della scuola in Italia che è pari a 40,7 miliardi di euro.
Quando si parla di costo di tutto il personale pubblico, si intendono per ogni settore un insieme di voci, quali: le retribuzioni del personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, la gestione delle mense, i buoni pasto, gli assegni per il nucleo familiare, le coperture assicurative, i contributi versati.
 
E non solo, dal momento che ci sono pure gli oneri sociali, ovvero la spesa per il c.d. “benessere del personale”, i costi per la formazione del personale e per le indennità di missione e trasferimento ed anche l’Irap. Per ogni settore sia statale che regionale che locale, ci sono delle unità in più che lavorano con contratti di collaborazione coordinata e continuativa e personale estraneo all’amministrazione che comportano un onere aggiuntivo e che non sono calcolati perché si tratta di un numero di unità molto variabile.
In ogni caso il costo del lavoro è ben più alto della sola retribuzione. Ad esempio, per restare nel settore scuola, la retribuzione media per unità è di 25.741 euro mentre il costo del lavoro pro capite è in media di circa 36 mila euro.
Dopo i dipendenti della Scuola, nel settore statale, come numerosità seguono quelli del Servizio sanitario nazionale che in Sicilia sono 48.376, di cui 46.589 impiegati presso le unità sanitarie locali, 195 all’Istituto zooprofilattico sperimentale,113 presso Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e 1.479 presso i tre Policlinici universitari. Questi ultimi in Italia sono presenti, oltre che in Sicilia – a Palermo, Catania e Messina – solo nelle regioni del Lazio con 3.094 dipendenti e della Campania con soli 40 dipendenti. Il costo pro capite dei dipendenti statali della Sanità è di 54.503 euro.
A seguire, nella classifica dei dipendenti statali in Sicilia più numerosi, ci sono i Corpi di Polizia: Carabinieri, Corpo forestale, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia penitenziaria per un totale di 30.734 unità, il cui costo pro capite è di 50.342 euro. I dipendenti delle Forze armate (Aeronautica, Capitanerie di porto, Esercito e Marina) sono molti di meno: 11.793 con un costo pro capite di poco più alto, ovvero 59.165 euro.
C’è una differenza di 15 mila euro tra la retribuzione media di 27 mila € e il costo pro capite del lavoro che è di quasi 42 mila euro per i 13.895 dipendenti ministeriali della Sicilia, che includono quelli dell’Aifa – Agenzia italiana del farmaco, l’Avvocatura di stato, la Corte dei Conti e l’Ente regionale di sviluppo agricolo della Sicilia.
I dipendenti delle Università siciliane sono 10.287 e costano pro capite 62.012 euro. Seguono i 4.546 dipendenti delle quattro Agenzie fiscali (Demanio, Territorio, Dogane ed Entrate) che costano ciascuno più di 50 mila euro. Poi ci sono i 3.938 dipendenti degli Enti pubblici non economici che includono gli enti previdenziali ed assistenziali, tra cui l’Inps.
Per quanto riguarda i dipendenti degli Enti locali siciliani, che sono 49.499 unità, si ricorda che ad essi si applica lo stesso contratto di lavoro dei dipendenti delle regioni a statuto ordinario. Il costo di ciascuna unità lavorativa è di 40.118 euro, a fronte di una retribuzione media di 27.185 euro.
Questo il quadro dei dipendenti statali e degli enti locali, ai quali si applica la riforma Brunetta che proprio in questi giorni ha visto la luce del decreto attuativo. Riforma che punterà all’applicazione del codice disciplinare finora ignorato, e a differenziare notevolmente gli stipendi in base al merito.

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