Smartphone, tecnologia per un basso consumo energetico - QdS

Smartphone, tecnologia per un basso consumo energetico

Anna Rudelli

Smartphone, tecnologia per un basso consumo energetico

venerdì 24 Ottobre 2014

Amoled è stata sviluppata per ridurre i consumi energetici degli smartphone, in particolare del display. I test dimostrano che funziona 

Fino a pochi anni fa, proprio pochi, quando si decideva di fare un viaggio si iniziava dalla cartina: si andava in libreria e si comprava una guida turistica del luogo che si sarebbe visitato, con mappe dettagliate per potersi orientare senza problemi. Oggi invece si usano gli smartphone come navigatori, anche quando si va in giro a piedi. E visto che la scelta è ardua perché ci sono un’infinità di marche e modelli (che ad un occhio inesperto potrebbero sembrare tutti uguali), è buona norma mettere i cellulari con le migliori offerte a confronto in modo da trovare quello giusto per noi.
 
Se invece siamo degli intenditori, o comunque siamo informati sulle più recenti innovazioni della tecnica, sapremo sicuramente che ormai nel lontano 2006 è stata inventata la tecnologia AMOLED per un basso consumo energetico dei cellulari. L’acronimo significa “active matrix organic light emitting diode,” ovvero diodo organico a emissione di luce a matrice attiva, ed è una tecnologia per schermi piatti flessibili che riduce il consumo energetico del dispositivo su cui vengono applicati.
 
Ecco come funziona la tecnologia Amoled: in linea generale, quando sono più scuri i led richiedono meno energia e se un led è nero significa che è spento, e quindi non richiede né consuma energia. Facciamo un confronto con gli schermi Lcd: i pannelli Lcd sfruttano una retroilluminazione che rimane accesa anche quando i pixel sono neri.
 
Vengono quindi attivati dei filtri che bloccano il passaggio della luce, ma anche se non la si vede è attiva, quindi il consumo di energia si verifica comunque. Si deduce quindi che a livello energetico lo schermo Amoled è più efficiente dell’Lcd nella visualizzazione dei neri.
 
Non vale lo stesso però per i colori: infatti la riproduzione di tonalità vivaci e soprattutto dei bianchi richiede un maggior consumo di batteria. La domanda da farsi quindi è la seguente: è possibile risparmiare energia con uno schermo Amoled usando un’interfaccia prevalentemente nera?
 
La risposta è stata trovata in maniera empirica, ovvero usando un’app per registrare il consumo della batteria in milliamperora (mAh) e i dati raccolti si sono dimostrati realistici.
 
Lo scopo di questa prova è stato capire se esistesse una reale differenza di consumo tra le interfacce chiare e quelle scure nello schermo Amoled. Per effettuare il test la luminosità dello schermo è stata impostata al 50% e il timeout di durata di ciascun test è stato fissato a 30 minuti. Una volta applicati questi due accorgimenti è stata avviata l’app che registra il consumo, ed effettivamente le misurazioni hanno dimostrato che l’interfaccia scura consuma il 41% di energia in meno di quella chiara. La soluzione per allungare la durata della propria batteria di almeno un’ora è quella di usare interfacce scure se si dispone di uno schermo Amoled.

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