Un’economia in negativo nonostante la manovra - QdS

Un’economia in negativo nonostante la manovra

redazione

Un’economia in negativo nonostante la manovra

martedì 04 Novembre 2014

Previsioni Istat: diminuzione dello 0,3% del Pil, crescita 0,5% ma nel 2015

Roma – Il 2014 si chiuderà con un segno meno per la nostra economia: quest’anno l’Istat prevede una diminuzione del Pil pari allo 0,3% in termini reali, seguita da una crescita dello 0,5% nel 2015 e dell’1,0% nel 2016. Queste previsioni, inoltre, incorporano gli effetti macroeconomici associati alla manovra di finanza pubblica descritta nella Legge di Stabilità e nella relazione di aggiornamento presentata il 28 ottobre.
Segnali positivi arrivano invece sul fronte dei consumi: dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento dell’occupazione.
Gli investimenti subiranno una ulteriore contrazione nell’anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale. Il processo di accumulazione del capitale è previsto riprendere gradualmente nel 2015 (+1,3%) e con maggior intensità nel 2016 (+1,9%), in linea con il rafforzamento della domanda.
Il tasso di disoccupazione raggiungerà il 12,5% nel 2014 per effetto della caduta dell’occupazione (-0,2% in termini di unità di lavoro). La stabilizzazione delle condizioni del mercato del lavoro attesa per i prossimi mesi avrà riflessi sul 2015, quando il tasso di disoccupazione diminuirà lievemente al 12,4% e le unità di lavoro registreranno un contenuto aumento (+0,2%). Il miglioramento del mercato del lavoro proseguirà con più vigore nel 2016 con una discesa del tasso di disoccupazione al 12,1% e una crescita delle unita’ di lavoro dello 0,7%.
Lo scenario di previsione – sottolinea l’Istat – è soggetto a margini di incertezza legati all’evoluzione della domanda internazionale, agli effetti delle politiche monetarie sul tasso di cambio e all’evoluzione delle aspettative degli operatori influenzate dalla credibilitù delle politiche economiche.
Dato il proseguire delle condizioni di debolezza del mercato del lavoro, le retribuzioni di fatto per dipendente continueranno a mostrare una dinamica moderata (intorno all’1% nel triennio di previsione) dovuta anche al blocco retributivo nel settore pubblico.
Come risultato di questi andamenti, la produttività del lavoro “è prevista rimanere stazionaria nel 2014 per poi tornare a crescere per il restante periodo di previsione, mentre il costo del lavoro per unità di prodotto rallenterà nel biennio 2015-2016”.

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