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Messina – Rifiuti, trasporti, inquinamento la città resta incollata al passato

Francesco Torre

Messina – Rifiuti, trasporti, inquinamento la città resta incollata al passato

giovedì 06 Novembre 2014

Differenziata e offerta di mobilità restano i fattori maggiormente critici in una gestione “ecosostenibile”. Ecosistema urbano, città penalizzata. I risultati devono ancora arrivare

Messina – Scende addirittura di 15 posti la città di Messina nella classifica sull’ecosistema urbano stilata da Legambiente e Ambiente Italia e pubblicata dal Sole 24 Ore. L’86° posto dell’anno scorso, calcolato sulle performance del 2012, diventa così un ricordo lusinghiero rispetto all’attuale 101°, ovvero quartultimo in Italia. Peggio, nel 2013, hanno fatto solo Crotone, Isernia e Agrigento, mentre la città più attenta alle tematiche ambientali si è rivelata Verbania, con un punteggio di 85,61, ben più alto della media nazionale (49,31) e quasi quattro volte superiore al dato messinese (22,21).
Ad incidere negativamente sulla performance cittadina diversi fattori. Innanzitutto la percentuale di raccolta differenziata, che ancora nel 2013 si attestava sotto il 5%. Poi l’offerta di trasporto pubblico, che ha visto Messina ultima delle grandi città con solo 11 km per abitante di percorrenza annua. Inoltre, penalizzante è stato il dato riguardante le piste ciclabili, dato che per ogni 100 abitanti la città offriva solo 0,18 metri. Infine, le isole pedonali: qui Messina nel 2013 era 85esima con 0,46 metri quadri per abitante, mentre la prima città d’Italia, Reggio Emilia, può garantirne addirittura 39,3.
Abbiamo citato subito questi fattori perché sono quelli su cui maggiormente si è concentrata nel 2014 l’azione della Giunta Accorinti. Il raddoppio di utenze alle isole ecologiche per via del bonus sulla Tari, l’acquisto di nuovi bus, l’introduzione della pista ciclabile e dell’isola pedonale in centro garantiranno certamente il prossimo anno un balzo in avanti nella classifica.
Su altri parametri, però, resteremo comunque al palo. Quanto ai valori delle polveri sottili pm10, per esempio, Messina non ha neanche trasmesso il dato, e stessa cosa è avvenuta con la domanda di trasporti pubblici. Sulle emissioni pericolose, però, sappiamo che la presenza di biossido di azoto NO2 è notevole, tanto da porre la città al 78esimo posto in Italia.
Gli altri parametri della classifica vedono Messina nella media nazionale: la produzione annua di rifiuti urbani; i consumi elettrici annuali pro capite per usi domestici; il tasso di motorizzazione; le vittime in incidenti stradali; i consumi idrici pro capite di acqua potabile. Quest’ultimo dato, a ben vedere, mette la città al 22esimo posto in Italia, ma ciò non per virtù particolari del messinese, quanto per la carenza generale di acqua. Già razionata nel 2013, quest’anno l’erogazione ha subito un ulteriore ridimensionamento, e siamo sicuri che anche questa voce consentirà a Messina di fare nel 2014 un balzo in avanti. Nella classifica del Sole 24 Ore sì, ma non nell’igiene personale.

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