PALERMO – “La situazione congiunturale dell’economia siciliana è difficile”. Così esordisce Antonio Cinque, neo-direttore della sede regionale della Banca d’Italia, nel corso della presentazione del rapporto semestrale su ‘L’economia della Sicilia – aggiornamento congiunturale’ che si è svolto ieri a Palermo, presso la sede centrale.
“Nonostante tra la fine del 2013 e l’ inizio del 2014 si erano registrati segnali di ripresa, per quanto timidi, a distanza di sei mesi non si sono consolidati, determinando, di contro, una continuitá della fase ciclica negativa, che ormai si protrae dal 2007, con effetti importanti per l’economia regionale, ed una flessione del Pil che si attesta intorno al 13%”. Lo chiarisce il neodirettore, sintetizzando, in poche parole, il trend negativo che si snoda tra le pagine del Rapporto.
Del resto i valori indicativi che riguardano l’economia in Sicilia rilevano, in primo luogo, un quadro molto fragile nel settore industriale, con un calo degli investimenti ed un atteggiamento di prudenza nei confronti del 2015: il 33% delle imprese, infatti prevede una contrazione della spesa in conto capitale rispetto al 2014, a fronte del 25% che invece stima una crescita.
Ad alimentare l’incertezza sulle prospettive future può aver influito il calo delle esportazioni siciliane all’estero, diminuite del 13,9% rispetto al 2014, a fronte di una sostanziale stabilitá nel Mezzogiorno (-0,1%) e di un aumento dell’1,9% a livello nazionale. Scende inoltre del 9,6% l’esportazione di prodotti petroliferi raffinati. Un andamento che ha riguardato sostanzialmente i flussi verso i paesi extra UE. Trend negativo anche per l’occupazione, che registra l’ennesima flessione del 2,8%, con -37.000 occupati rispetto al 2013, dato che fa balzare il numero dei siciliani in cerca di occupazione a 27.000 (+7,5%) rispetto al 2013.
In generale il tasso di disoccupazione aumenta di 2 punti percentuali, raggiungendo il 22,9%, con una media superiore rispetto a quella nazionale e del Mezzogiorno. Curva discendente anche i servizi, dove ad essere penalizzato è il settore commerciale con un saldo di nati-mortalità in negativo per circa 1.900 unitá, ed il fatturato in calo per il 45% delle aziende intervistate, con tendenziale peggioramento nel prossimo futuro.
In controtedenza rispetto agli altri settori, prosegue invece l’andamento crescente che ha investito il turismo. Nei primi sei mesi del 2014 sono aumentati ulteriormente i flussi turistici verso l’Isola, conquistando il + 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Un dato che si è consolidato dal 2011 con il 17,4%. A beneficirne anche il traffico aeroportuale: il numero dei voli è cresciuto del 5,6% mentre i passeggeri del 7,4%.
Sentori positivi anche nel settore costruzioni, ed in particolare le imprese nel comparto delle opere pubbliche: nel primo semestre il valore dei bandi di gara è aumentato del 41,7% consolidando il trend registrato nel 2013; una tendenza che potrebbe rafforzarsi per la necessità di accelerare la spesa dei fondi comunitari. Un lieve aumento (1,1%)anche per il comparto residenziale.
In generale, la fase recessiva regionale ha un immediato riflesso nell’andamento del credito, con i crediti bancari che continuano a scendere del 2,4% (1,8% nel 2013), colpendo in particolare le imprese (-3,8%). Debole segnale positivo nella contrazione dei mutui per l’acquisto di immobili, frutto di un atteggiamento piú positivo delle banche, che impongono minori restrizioni alle famiglie.