Pd, Lega, astensionismo i tre vincitori delle urne - QdS

Pd, Lega, astensionismo i tre vincitori delle urne

redazione

Pd, Lega, astensionismo i tre vincitori delle urne

martedì 25 Novembre 2014

Regionali in Emilia e Calabria, l’affluenza alle urne non supera il 44%

BOLOGNA – Emilia Romagna e Calabria vanno al centrosinistra. È il responso uscito dalle urne delle regionali che vede i due candidati del Pd Stefano Bonaccini in Emilia con il 49% dei voti e Mario Oliverio in Calabria con 61,39% affermarsi sui rivali. Una vittoria attesa e prevista mentre si sono confermati anche i timori della vigilia con un crollo dell’affluenza ai seggi.
 
Il dato più eclatante della disaffezione al voto si registra in Emilia Romagna dove si è recato alle urne soltanto il 37,7% degli aventi diritto contro il 68,1 delle elezioni precedenti e contro il 70% delle europee. Sei elettori su dieci non hanno votato. L’astensione è stata più contenuta in Calabria dove ha votato il 44,08% degli aventi diritto rispetto al 59% del 2010 mentre il dato è sostanzialmente in linea con il 45,8% delle europee.
“Vittoria netta, bravissimi Bonaccini e Oliverio. Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l’Italia”, commenta su Twitter, il premier Matteo Renzi.
In Emilia Romagna, Stefano Bonaccini si è affermato su Alan Fabbri, candidato leghista del centrodestra, che si è fermato poco sotto la soglia del 30%, segnando un deciso balzo per il Carroccio al 19,4%. Il Movimento Cinque Stelle, invece, con Giulia Gilbertoni,non va oltre il 13,3%.
In Calabria, Oliverio registra una netta affermazione sul centrodestra che si presentava diviso, con Wanda Ferro (Fi-Fdi) intorno al 23% e Nino D’Ascola poco sotto il 9%. Giù il Movimento Cinque Stelle con Cono Cantelmi che si attesta al 4,8%.
“Voglio ringraziare – dice Oliverio – le migliaia di calabresi che hanno riposto fiducia in noi. Lo faccio con commozione. I calabresi hanno raccolto il nostro messaggio e capito che al suo interno c’è una grande consapevolezza della difficoltà che la Calabria vive, un grande sentimento di servizio verso questa regione che deve essere rimessa in piedi, che deve trovare la strada del suo futuro e per farlo ha bisogno di chiudere definitivamente con pratiche e condotte di governo e di esercizio della funzione pubblica che sono alla base della condizione in cui la nostra terra si trova”.
Il neogovernatore Bonaccini dice di non voler minimizzare il crollo dell’affluenza. “Il dato dell’affluenza non mi soddisfa, non si può minimizzare, ma è anche un dato che penalizza tutti”, evidenzia.
Grande soddisfazione in casa Lega. “Sono molto soddisfatto del risultato. Il voto politico è chiaro, la Lega nord è il secondo partito in Emilia Romagna e la campagna elettorale ha premiato il movimento”, afferma Fabbri. Ma, “il dato più importante è l’astensionismo – prosegue – si è trattato di uno schiaffo al governo Renzi”.
 


Forza Italia, Fitto: “Azzerare nomine”. Toti: “Non mi sembra il momento”
 
ROMA – Si apre il confronto nel centrodestra. Un “risultato drammatico” per Fi: ora “il minimo è azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”. Così Raffaele Fitto, che dice “basta” a nomine e “gruppi autoreferenziali”, ma soprattutto a “una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il Governo e gli insulti”. “Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarà bene ricordare, passo dopo passo, tempi e modalità delle scelte che sono state compiute – con clamorosi errori – per definire le candidature e le alleanze”, scrive Fitto.
“Fitto – è la replica del consigliere politico di Fi Giovanni Toti – solleva una riflessione legittima però è anche lui un dirigente di questo partito, fa parte della direzione e del comitato di presidenza. In quell’organismo ci interrogheremo, ma non mi sembra il momento, da parte di chi è un autorevole dirigente del partito, di puntare il dito contro qualcuno”.

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