Dissesto idrogeologico di Messina. Su 106 milioni nessuna certezza - QdS

Dissesto idrogeologico di Messina. Su 106 milioni nessuna certezza

Giuseppe Bellia

Dissesto idrogeologico di Messina. Su 106 milioni nessuna certezza

venerdì 16 Ottobre 2009

Il capogruppo del Pdl all’Ars Leontini accusa l’ex assessore Sorbello che rimanda al ministro Prestigiacomo. Due versioni sull’asse Palermo-Roma: così Giampilieri è rimasta fuori dalla lista

PALERMO – Continua ad alimentarsi di polemiche la vicenda dei fondi destinati alla tutela del dissesto idrogeologico nel messinese, con una girandola di accuse fra il capogruppo all’Ars del Pdl Leontini e l’ex assessore regionale all’Ambiente Sorbello,  quest’ultimo ha chiamato in causa il ministero dell’Ambiente.
Ad “accendere le micce” Leontini, con delle dichiarazioni al veleno rivolte al sindaco di Melilli.
In una nota, il deputato Ars ha dichiarato che “il 29 ottobre dell’anno scorso per l’utilizzazione delle risorse ex ponte Fintecna, la Regione chiese un intervento di 106 milioni e 50 mila euro per la tutela del dissesto idrogeologico del territorio messinese, compreso un milione per Giampilieri. Ma poi il 27 novembre successivo, d’intesa con il ministero dell’Ambiente, la Regione escluse gli interventi nel messinese e li raddoppiò per il territorio del siracusano, di cui Sorbello è originario”.
Al capogruppo all’Ars del Pdl risponde in un’intervista al Qds, l’ex assessore regionale all’Ambiente Pippo Sorbello. “Sulla programmazione dell’ex ponte di 106 milioni, noi avevamo destinato una somma di 12 milioni per Giampilieri e Briga. Quell’importo fu spostato dal ministero dell’Ambiente alle Isole Eolie. Sostanzialmente, venne stravolto il programma che aveva predisposto dall’assessorato”.
Sorbello, oggi sindaco di Melilli, rilancia l’ipotesi della riduzione fondi. “Le uniche somme importanti furono destinate: 10 milioni a Trapani e 12 milioni a Messina, lasciando poche risorse al comune di Messina”.
Da fonti del ministero dell’Ambiente, pur non commentando le dichiarazioni rilasciate da Sorbello, rimandano al comunicato ufficiale del 5 ottobre scorso. Si legge in questa nota.
“I fondi a disposizione del ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani. Molti sono i Comuni che non hanno avuto assegnate le risorse richieste. Il criterio di selezione utilizzato è quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel Pai (Piano assetto idrogeologico).
Affondo del ministero sul caso specifico di Giampilieri.
“Ad oggi Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel Pai della Regione Siciliana, in via di aggiornamento. Tuttavia era noto che Giampilieri era stata interessata da un alluvione nel 2007, ma era anche noto che era in atto una gestione commissariale “.
Ultima considerazione nella nota dell’ufficio stampa del ministero dell’Ambiente sui fondi alle Isole Eolie, contestati da Sorbello che sarebbero stati sottratti ai Comuni del messinese.
“I Fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico (legge Sarno) ma di un’altra norma della Finanziaria 2007”. Mentre le presunte responsabilità sull’alluvione rimbalzano da soggetto istituzionale all’altro, di questa vicenda restano i danni economici ingenti per il territorio, e molto più, i trenta morti, vittime sacrificali di un sistema che non conosce i reali responsabili.

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