Gli iniziali provvedimenti su idrocarburi, cave, acque minerali e concessioni demaniali marittime, erano gli assi portanti di una nuova stagione di riforme, che stava finalmente attuando un adeguamento dei canoni concessori isolani. Un’operazione durata un battito d’ali, e mai realmente produttiva per le casse regionali, perché smembrata, pezzo per pezzo, e resa in buona parta completamente vana. Adesso, che di quell’impeto innovatore resta veramente poco, le lobbies del settore lavorano per eliminare anche gli ultimi cocci. E lasciare tutto com’era.