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Messina – Crimini: l’impegno in Questura e il problema educativo in città

Lina Bruno

Messina – Crimini: l’impegno in Questura e il problema educativo in città

venerdì 12 Dicembre 2014

C’è un diffuso indebolimento del ruolo nei tradizionali centri formativi come la scuola e la famiglia. Rapine e minori, estorsioni e omertà: il punto del questore Cucchiara

MESSINA – Aumentano i reati contro il patrimonio, in particolare le rapine ai danni di esercizi commerciali commessi da minori, il 55% in più rispetto al 2013, ma aumentano anche gli arresti  e l’attività di controllo e prevenzione sul territorio. Una città comunque  abbastanza sicura,  secondo il questore Giuseppe Cucchiara, visto che nel 2014 circa l’ 80% dei colpevoli sono stati assicurati alla giustizia e il 90% di questi sono ancora in regime restrittivo, elemento che sfata il luogo comune che vede la vanità degli sforzi delle forze dell’ordine di fronte ad una legislazione che invece assicurerebbe l’impunità.
In particolare sono prese di mira le farmacie e spesso sono coinvolti ragazzi tra i 14 e i 16 anni per un bottino di qualche centinaia di euro. È successo anche che gli autori sono stati individuati in flagranza di reato mentre c’era già nei loro confronti una denuncia a piede libero per altri colpi messi a segno. Questa serie di rapine, ma anche gli incendi alle auto di una insegnante e della preside di una scuola di Fondo Fucile, appiccati da un quindicenne, riportano l’attenzione sulle periferie difficili della città dove cresce il disagi. 
“Non sono un sociologo, ma un’autorità provinciale tecnica di pubblica sicurezza, non ho titolo per dire cosa  manca in queste periferie – precisa il questore ,- però credo che assicurare i  colpevoli alla giustizia, specie in caso di minori, non risolve un problema che va affrontato a livello educativo. Ci sono gli incontri di educazione alla legalità che i funzionari della questura promuovono nelle scuole, però la chiacchierata con giovani di 16- 17 anni  ha senso se la scuola si impegna in una progettualità continua di educazione alla legalità”.
Il questore fa una distinzione di ruoli ma non si sottrae ad alcune valutazioni  legate all’indebolimento dei tradizionali centri formativi, come la scuola, la famiglia, la parrocchia. Non c’è  secondo il funzionario una stretta consequenzialità tra crisi economica e aumento dei reati e i ragazzini che rapinano gli esercizi commerciali in buona parte lo fanno per comprare scarpe e capi griffati. C’è quindi un disagio che è trasversale e i dati in possesso non mettono in relazione la mancanza di lavoro con l’aumento dei reati “predatori” ma è evidente che se si impegnassero bambini e adolescenti  in attività extrascolastiche non andrebbero a delinquere.
Situazione diversa nel 2014, grazie anche ad una Procura molto attiva, sul fronte della criminalità organizzata e semi organizzata con un aumento dell’attività investigativa e delle operazioni di contrasto così come per le indagini che hanno portato alla luce una serie di  reati contro la Pubblica Amministrazione, sia a Messina che in provincia, dai “corsi d’oro” al crac della Demoter agli appalti truccati a Sant’Agata Militello. Nota dolente resta ancora la presenza sul territorio del racket delle estorsioni tanto che quando Cucchiara si è insediato, circa un anno fa, aveva fatto un appello a imprenditori e cittadini perché denunciassero intimidazioni e richieste di pizzo ma a quella richiesta non vi è stato alcun riscontro.
“L’appello è caduto totalmente nel vuoto – ribadisce con un po’ di amarezza il questore – devo dire che c’è una certa collaborazione da parte dei cittadini con le classiche telefonate al 113 e al 112 che segnalano  furti in appartamento, scippi, ma per le denunzie di estorsione ci sono numeri veramente esigui e comunque nulla di significativo”. Evidentemente c’è ancora molto da fare sul territorio a livello si sensibilizzazione e incentivazione alla denuncia e devono fare molta strada evidentemente le associazioni antiracket che non sono ancora riusciti ad incidere come hanno invece fatto in provincia dove hanno una storia strutturata e un attivismo che ha portato nel tempo i suoi frutti.

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