Garanzia Giovani... pronti, via! Ci sono da spendere 178 milioni - QdS

Garanzia Giovani… pronti, via! Ci sono da spendere 178 milioni

Michele Giuliano

Garanzia Giovani… pronti, via! Ci sono da spendere 178 milioni

sabato 13 Dicembre 2014

Finalmente sbloccato il progetto: si deve recuperare il terreno perso, spesi pochissimi fondi. Al lavoro anche i 1.700 ex sportellisti: al via i bandi per i giovani dai 18 ai 29 anni

PALERMO – Sembra che ci siamo alla partenza del mega progetto “Garanzia Giovani” in Sicilia, almeno per ciò che concerne l’orientamento e gli operatori degli ex sportelli multifunzionali che sono sotto l’egida del Ciapi di Priolo.
Il ministero del Lavoro ha dato l’ok alle deroghe per dare il finanziamento all’ente di Priolo e partire subito. Il contratto dovrebbe essere di tre mesi e dovrebbe coinvolgere gli idonei. è stato pubblicato sul sito dell’assessorato regionale al Lavoro il bando per la selezione di 1.185 volontari da impiegare per 12 mesi in progetti del servizio civile nazionale in attuazione del programma europeo da realizzare in Sicilia. Possono partecipare i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, che siano residenti in Italia, disoccupati o inoccupati, non inseriti in un percorso di istruzione e di formazione, non iscritti ad un regolare corso di studi (secondari superiori o universitari) o di formazione e che non abbiano riportato condanne penali.
Le domande devono essere presentate entro le 14 del 15 dicembre prossimo. Per partecipare bisogna essersi registrati, in via antecedente, al programma ‘Iniziativa Garanzia Giovani’ (al sito www.garanziagiovani.gov.it).
è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale da scegliere tra quelli inseriti negli 11 bandi delle Regioni che hanno aderito alla misura nell’ambito del Pon Iog. Sembra quindi finalmente partire l’immensa macchina organizzativa che prevede fondi a pioggia per le politiche di lavoro attivo nell’isola e che sino ad oggi si è rivelata nel suo sistema un fallimento.
In movimento ci saranno ben 342,65 milioni: 178 milioni del Piano Garanzia, 87 milioni del Piano giovani, 2,65 milioni del Bando creazioni giovani, 45 milioni per i tirocini dell’ex dl 76/2013 e 30 milioni per i bandi Sicilia Futuro.
Tra tutte le beffe, proprio quella del Piano Garanzia Giovani è stata la più clamorosa: a più di sei mesi dall’avvio del Piano non è stato fatto nemmeno un tirocinio. Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero del Lavoro, la Sicilia si trova all’ultimo posto tra le Regioni italiane per impegno di spesa. I dati sono aggiornati al 6 novembre scorso: a quella data la Regione era riuscita a programmare, secondo il ministero, soltanto il 6 per cento delle somme, ovvero 10 milioni di euro. Tutte le altre Regioni viaggiano invece su numeri a doppia cifra: l’88 per cento del Friuli, il 55 per cento della Lombardia, il 43 per cento della Puglia e il 45 della Basilicata.
Ma in Sicilia si sa bene che nemmeno quei 10 milioni sono stati spesi per il fine a cui erano destinati: sono infatti la cifra che la dirigente al Lavoro, Anna Rosa Corsello, inserì nel bando pubblicato in tutta fretta dopo il flop del Piano giovani la scorsa estate, poi revocato a metà settembre. Situazione che ha creato un’altissima tensione tra i lavoratori che devono essere impiegati in questo sistema, tanto che i mille e 700 sportellisti hanno persino occupato gli uffici del Dipartimento Lavoro nei giorni scorsi.
 


Tante tensioni sociali, sistema che va rivisto
 
Le tensioni sociali scoppiate attorno ai ritardi della Garanzia Giovani hanno creato davvero tantissimi disagi ed anche imbarazzi nella stessa politica regionale. Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola con una nota hanno denunciato “l’incapacità del governo regionale di mettere in atto soluzioni immediate per l’avvio delle attività del programma regionale Garanzia Giovani”. Proprio i sindacati hanno rilevato che “l’incapacità di dare pronte risposte in tempi compatibili con le esigenze delle persone ha prodotto tensioni sociali che hanno coinvolto centinaia di persone in assenza di interventi coerenti di sostegno al reddito, e ha provocato forme di degenerazione della protesta”. Il problema però è di sistema: “La Garanzia Giovani non decolla – ha attaccato Andrea Brunetti, responsabile politiche giovanili della Cgil – con 285mila iscritti per meno di 7 mila offerte. Il nostro sistema di servizi per l’impiego è una macchina che va aggiustata. Si parla di riforme ormai da decenni, e purtroppo ancora non se ne è vista l’ombra. Per il jobs act vale lo stesso. La costituzione dell’agenzia nazionale unica non porterà a un’implementazione di garanzia giovani se non si impegnano risorse”.

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