Innovazione, manca la cabina di regia - QdS

Innovazione, manca la cabina di regia

Michele Giuliano

Innovazione, manca la cabina di regia

mercoledì 17 Dicembre 2014

Confindustria individua in un'authority la chiave di volta per la ripresa dalla crisi delle imprese siciliane. Innovazione e ricerca le scelte vincenti, le opportunità economiche l’Europa le garantisce

PALERMO – Innovazione, ricerca e internazionalizzazione sono le parole chiave per uscire dalla crisi e guardare ai mercati con rinnovata fiducia. Per crescere e competere con successo le imprese sono chiamate ad investire sul futuro affrontando la sfida dell’innovazione. Tutti concetti espressi al seminario “Progettare l’Innovazione. Dall’idea al mercato: percorsi e strumenti”, promosso da Piccola Industria di Confindustria, svoltosi presso la sede degli industriali di Messina.
Un appuntamento che è servito per offrire utili elementi di conoscenza per accettare la sfida dell’innovazione. L’iniziativa, nel quadro delle azioni di Confindustria per accompagnare le imprese verso uno sviluppo basato su ricerca e innovazione, inserita tra gli eventi nazionali di Confindustria, ha visto la partecipazione del presidente nazionale Piccola Industria, Alberto Baban che, guardando al territorio siciliano, ha esortato gli imprenditori “a cogliere le opportunità derivanti dal sistema di finanziamenti europei rivolti ad incentivare ricerca e sviluppo poiché l’innovazione oggi sopperisce al deficit competitivo del Paese”.
“Innovazione e ricerca sono i componenti principali della ricetta che proponiamo al mondo imprenditoriale per uscire dalla crisi – ha detto in apertura dei lavori, Roberto Franchina, presidente Piccola Industria Confindustria Messina – in particolare per le piccole imprese, spina dorsale del sistema produttivo dell’isola, che per adattarsi alle esigenze del mercato hanno già accolto la sfida dell’innovazione. Adesso devono credervi ancora di più per trasformare le attuali minacce in future opportunità; e la politica deve essere interlocutore attento”.
Il seminario è servito per chiarire le opportunità previste dal programma quadro europeo per ricerca ed innovazione “Horizon 2020” che inaugura un approccio mirato a sostenere tutto il processo che porta dall’idea al mercato, attraverso procedure semplificate e un’attenzione particolare alla partecipazione delle Pmi, con misure e iniziative ad esse dedicate. “In Sicilia occorre però una regia unica per l’innovazione – ha chiarito Giorgio Cappello, presidente Piccola Industria di Confindustria Sicilia -, una sorta di Authority che gestisca bandi, rapporti con enti di ricerca, enti locali e con le imprese.
Non è più pensabile muoversi in modo frammentato, dove un assessorato non sa quello che fanno gli altri. La Sicilia ha bisogno di essere dotata di infrastrutture immateriali come banda larga e ultralarga, fibra ottica, indispensabili per rendere le imprese competitive. E invece mancano sia le infrastrutture materiali che quelle immateriali. O si capisce che il tempo delle parole è finito o saremo destinati a vedere questa terra affondare tra le chiacchiere della politica”.
“Il problema principale – spiega Giovanni Catalano, direttore di Confindustria Sicilia – è che le pmi spesso non si rendono conto degli enormi benefici e degli ingenti risparmi che possono derivare dall’eco innovazione. E la barriera è in molti casi di tipo conoscitivo e culturale. Per questo diventa essenziale aumentare la consulenza e la formazione”.
 

 
Si attendono i primi timidi segnali di ripresa
 
PALERMO – Il problema vero è la grave crisi dell’industria in Sicilia. Vero è che l’Istat ha fatto segnare un rialzo degli occupati in questo settore dell’1,2 per cento ma stiamo parlando di un impercettibile segno più a fronte invece di una crisi profonda che negli ultimi anni ha messo in evidenza pesanti segni meno anche a doppia cifra.
Certamente l’assenza di una politica innovativa e di una cultura moderna ha contribuito a questa debacle siciliana. “Stiamo assistendo alla deindustrializzazione di alcune aree importanti della Sicilia e non possiamo permettercelo – ha voluto sottolineare Rosario Amarù, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria – per bloccare questa emorragia è necessario essere rapidi nei processi innovativi, unica strada per anticipare i tempi e rendere le imprese competitive in un mercato che non sta di certo ad aspettare i tempi della nostra burocrazia. Non vogliamo più assistere ai funerali delle imprese. Vorremmo solo festeggiare battesimi e compleanni. Ma per farlo dobbiamo puntare sull’innovazione non solo di processi e prodotto, ma anche e soprattutto sui processi operativi”.

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