Ingegneri ed esperti in software merce rara nel mercato del lavoro - QdS

Ingegneri ed esperti in software merce rara nel mercato del lavoro

Liliana Rosano

Ingegneri ed esperti in software merce rara nel mercato del lavoro

domenica 21 Dicembre 2014

Unioncamere ha presentato la sua indagine durante la manifestazione Job Orienta a Verona. Sono i più richiesti ma difficili da trovare. In Lombardia le maggiori possibilità

CATANIA – Ingegneri informatici, musicisti, stuccatori edili, cantanti lirici e guide turistiche, aprite bene le orecchie: in  Lombardia, Veneto e Lazio hanno bisogno di voi.
Vi stanno cercando in ogni angolo d’Italia. Da un lato la disoccupazione che sale, dall’altro un gap dell’offerta.
Sembra una schizofrenia del mercato del lavoro, ma non lo è. In realtà ci sono alcuni tipi di profili che sono ricercati disperatamente.
Lo rileva Unioncamere nella sua ultima indagine presentata al Job Orienta di Verona. Delle 530 assunzioni di esperti software con questa laurea in tutta Italia, 210, cioè poco meno del 40%, sono considerate dalle imprese di difficile reperimento per gap di offerta (ossia, a causa di un numero di richieste superiore alle candidature proposte). Tra le regioni, la Lombardia è quella che registra la più elevata quota di assunzioni difficoltose a fronte di una domanda sostenuta. La stessa situazione si presenta per i 930 profili di analista programmatore ricercati in tutto il Paese nel 2014, 300 dei quali (il 32%) di difficile reperimento. Più contenuta ma comunque superiore alla media la difficoltà di assunzione per altre due professioni legate alle nuove tecnologie, aperte sempre agli ingegneri informatici: quella di programmatore informatico (3.300 le assunzioni complessive previste, 650 delle quali di difficile reperimento) e di progettista di software (940 assunzioni, 150 delle quali non semplici).
In tutti questi casi, è sempre la Lombardia la regione in cui la ricerca di questi profili presenta le maggiori criticità. Nella classifica delle prime 5 professioni per laureati in cui le imprese lamentano un gap di offerta, al terzo posto di posizionano quest’anno gli esperti di gestione aziendale: 580 le assunzioni stagionali e non stagionali previste, 150 quelle “difficili”, sempre la Lombardia che ne cerca contestualmente di più e fa più fatica a trovarne.
Un problema prevalentemente legato alle reali competenze e all’esperienza rende invece difficile trovare, per le imprese dell’industria e dei servizi, la stragrande maggioranza dei 130 responsabili di iniziative promozionali (per lo più con una laurea in Scienze della comunicazione) ricercati soprattutto in Piemonte, nonché 180 dei 280 cantanti lirici (dottori in Musicologia e spettacolo) per i quali il Veneto presenta la più elevata difficoltà di reperimento.
Davvero pochi gli indirizzi di diploma che quest’anno presentano una difficoltà di reperimento superiore al 10% medio. Pochi ma alcuni interessanti. Che l’utilizzo delle nuove tecnologie sia sempre più importante per le nostre imprese lo dimostra anche la richiesta di 320 tecnici commerciali con indirizzo programmatori, di cui nel 44% dei casi, per complessivi 140 posti di lavoro, le imprese lamentano una scarsità di presenza sul mercato (ancora una volta, soprattutto in Lombardia). Competenze ed esperienza non adeguata sembrano invece accompagnare la difficile ricerca di quasi tutti i 150 ottici complessivamente richiesti in Italia, con il Piemonte che appare la regione in cui domanda e difficoltà di reperimento sono maggiori. Lo stesso gap, infine, caratterizza la domanda di 180 dei 750 diplomati al liceo musicale da inquadrare prevalentemente con insegnanti di arti applicate. La regione in cui sono maggiormente ricercati? Il Veneto, ovviamente.
Ma ancora nel Lazio è difficile trovare stuccatori edili per cui è richiesto un diploma in perito edile e guide turistiche. Siciliani, se avete questi profili, non avete piú scuse: preparate le valigie.
 


High skills. Il Sud è il più carente di alte professionalità
 
Si chiamano “’high skills” e sono quelle competenze specifiche e iperqualificate che  sono richieste nel mercato del lavoro. Di solito, si acquiscono con una laurea universitaria e una specializzazione di alto livello seguite da una esperienza sul campo di alcuni anni. Fanno parte delle “high skills” anche le competenze linguistiche ed informatiche. Al Nord, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, c’è un maggiore equilibrio di incontro fra l’offerta e la domanda in merito ai candidati con “high skills”. Al Sud questo diventa gap e carenza nel mercato del lavoro. In una parola: non ci sono candidati residenti, secondo l’organizzazione, che possiendono requisiti specifici, unici e con un grado di specializzazione massima. La mappa pubblicata per l’Italia viene così suddivisa: regioni con un ottimo equilibrio sulle high skills tra domanda e offerta, regioni con deficit di competenze, regioni con un surplus di competenze e quelle dove l’equilibrio tra domanda e offerta nelle competenze specifiche diventa basso.
Tutto il Nord, si guadagna la palma d’oro delle regioni con un surplus di candidati con high skills. Scendendo a Sud, si passa dal deficit di regioni come la Calabria, alla mancanza di incontro tra domanda e offerta di high skills in Sicilia. Chi vince in Europa? Francia e Germania in testa.

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