Immigrati minori in Sicilia, 1.882 dispersi nel 2014 - QdS

Immigrati minori in Sicilia, 1.882 dispersi nel 2014

Antonio Mercurio

Immigrati minori in Sicilia, 1.882 dispersi nel 2014

mercoledì 14 Gennaio 2015

Affrontata in Commissione Antimafia dell’Ars alla presenza del ministro Alfano anche la questione di questo fenomeno in crescita. Nello Musumeci: “La prossima settimana convocati sindaci, responsabili di cooperative e forse anche il prefetto di Catania”

PALERMO – Nel corso del 2014 i minori immigrati approdati sulle coste della Sicilia, dei quali si sono perse le tracce sono stati 1882, su un totale di 4628. Un dato preoccupante, in crescita, che secondo il presidente della commissione regionale Antimafia, Nello Musumeci, potrebbe essere in qualche modo collegato al diffondersi del fenomeno del caporalato nell’Isola.
 
Ieri, infatti, ha Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano, a Palermo, in mattinata si è riunita la Commissione che, tra i punti all’ordine del giorno, ha affrontato proprio quello delle criticità legate al fenomeno degli immigrati minori non accompagnati, destinati ai centri d’accoglienza dell’Isola e dei quali non si hanno più notizie.
 
All’incontro ha preso parte anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano che, invitato dal presidente della Commissione, ha illustrato i dati in possesso del governo sul fenomeno dei minorenni non accompagnati.  “Al ministro – ha detto  Musumeci al termine dei lavori della Commissione –  abbiamo evidenziato il fatto che, nel frattempo, è cresciuto il fenomeno del caporalato nell’Isola che a nostro avviso potrebbe essere alimentato dalle braccia di questi minori dispersi che sfuggono ormai a ogni controllo”.
La Commissione, come ha ricordato lo stesso Musumeci, da tempo ha concentrato la sua attenzione anche su un’altra emergenza legata agli immigrati presenti nell’Isola, ovvero al centro di accoglienza per richiedenti asilo in provincia di Catania, il Cara di Mineo. “Sul Cara di Mineo – ha chiarito Musumeci – abbiamo già aperto un’indagine nel gennaio dello scorso anno mentre, sulle altre strutture preposte all’accoglienza e trattenimento degli immigrati in Sicilia, abbiamo acceso i riflettori da un mese”. Da tempo, infatti, la struttura si è trovata al centro di numerose polemiche perché come ha confermato lo stesso Musumeci, dà ospitalità a “ben quattro mila immigrati, a fronte dei duemila che potrebbe accogliere”.
 
Un’emergenza su cui la Commissione sta già lavorando “La prossima settimana – ha spiegato Musumeci –  saranno convocati i sindaci che appartengono al consorzio d’accoglienza che gestisce il Cara di Mineo e poi si procederà con una serie di audizioni, di imprenditori, responsabili di cooperative, e non è escluso che possa essere ascoltato anche il prefetto di Catania. Penso – ha proseguito – che ci saranno almeno quattro mesi pieni di lavoro, per poi arrivare alla relazione conclusiva”.
Sui costi a carico dello Stato, legati alla permanenza degli immigrati nel nostro Paese, Musumeci ha chiarito che la cifra è compresa tra i 25 e i 70 euro e, inoltre, ha rivelato che la Commissione sta indagando per verificare l’esistenza di irregolarità e frodi a carico di imprenditori disonesti. “Noi temiamo – ha detto Musumeci – che parte di queste risorse possano restare nelle tasche di qualche spregiudicato imprenditore”.
Durante l’incontro con il ministro Alfano, il presidente Musumeci ha inoltre rappresentato altre due tematiche, al centro dei lavori della Commissione: la gestione dei beni confiscati alla mafia e le carenze dell’attuale normativa che regola lo scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose. “Insieme al ministro – ha concluso – abbiamo formulato alcune proposte che saranno integrate e diventeranno oggetto di dibattito alla Camera e al Senato". 

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