Per l’Italia più flessibilità ma si rispettino le regole - QdS

Per l’Italia più flessibilità ma si rispettino le regole

Oriana Sipala

Per l’Italia più flessibilità ma si rispettino le regole

martedì 20 Gennaio 2015

Ad affermarlo è stato Moscovici, il commissario Ue agli Affari economici

BRUXELLES – Vincoli meno rigidi, ma che bisogna comunque onorare. Questo il diktat di fronte al quale si ritrova il Belpaese. L’Italia, infatti, “beneficerà della flessibilità”, ma rispetti gli impegni “sulla riduzione del deficit”. È quanto afferma il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un colloquio con la stampa italiana spiegando che lo sforzo di riduzione del rapporto deficit/Pil richiesto al Paese per il 2015 “è sceso dallo 0,5% allo 0,25%. Lo sforzo richiesto – spiega però Moscovici – è diminuito, ma deve essere rispettato”.
In altre parole, dal prossimo anno l’Italia, per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale, dovrà correggere il disavanzo dello 0,25% e non dello 0,5%. Moscovici sottolinea che “l’Italia beneficerà delle tre clausole della comunicazione della Commissione sulla flessibilità”, che riguardano le riforme, gli investimenti e il ciclo economico. Il commissario Ue agli Affari economici sottolinea, inoltre, che “entro questa settimana dobbiamo ricevere da parte del governo italiano le informazioni sull’analisi della situazione economica e gli impegni sulle riforme”, mentre “prima della fine del mese ci sarà una missione tecnica della Commissione a Roma”.
L’esecutivo di Bruxelles, ha aggiunto Moscovici, “riconosce una vera volontà del governo italiano di riformare l’economia” e siamo in contatto permanente con le istituzioni italiane. Il dialogo con il governo italiano continua” e “il nostro approccio è costruttivo”. In particolare la Commissione Ue vuole “sostenere il percorso di riforme e negli ultimi anni sono stati fatti sforzi notevoli per uscire dalle difficoltà economiche e rilanciare gli investimenti. Le riforme devono andare avanti e devono essere rafforzate”, ma deve anche “essere assicurata la loro attuazione efficace e rapida”.
Moscovici ha avvertito che eventuali sanzioni contro un Paese che non attua le riforme sarebbero “una sconfitta”. L’Unione europea “deve convincere sulla bontà delle riforme, ma se le impone o punisce chi non le fa, è una sconfitta. E il Paese che subisce le sanzioni sarà scontento”.
Soffermandosi poi sulla Grecia, Moscovici ha sottolineato che l’Unione europea attende l’esito delle elezioni di domenica prossima, ma “bisogna pensare al giorno dopo e la Commissione Ue lo sta già facendo”. Nel voto di domenica prossima potrebbe imporsi il partito di sinistra Syriza, che ha in programma la richiesta di rinegoziare il debito pubblico greco, con probabili ripercussioni sui mercati finanziari. La Commissione Ue, in ogni caso, ha spiegato il commissario, “ha già deciso l’estensione del programma” di sostegno ad Atene e “l’aumento delle linee di credito”. Il giorno dopo le elezioni in Grecia, previste per il 26 gennaio, a Bruxelles si riunirà l’Eurogruppo, che valuterà anche l’esito del voto. Un esito che potrebbe ridisegnare gli equilibri economici e le strategie dell’Unione.

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