Tagli spesa nei Comuni applicare leggi nazionali - QdS

Tagli spesa nei Comuni applicare leggi nazionali

Raffaella Pessina

Tagli spesa nei Comuni applicare leggi nazionali

giovedì 22 Gennaio 2015

Il Ddl sul mutuo da 1,7 mld sarà esaminato nella prossima seduta. Ma Baccei rinvia a una norma nella finanziaria di aprile

PALERMO – L’Assemblea Regionale ha concluso nella seduta di ieri la discussione generale sul ddl che autorizza la Regione a stipulare un mutuo dell’importo di un miliardo e 776 milioni per pagare i debiti con le imprese. È stato approvato il passaggio all’esame dell’articolato, a cui sarà dedicata la prossima seduta, convocata per martedì.
“Con il disegno di legge si autorizza la Regione ad accedere dal 2015 all’anticipazione di liquidità di cui all’articolo 3 del decreto legge dell’8 aprile 2013 fino all’importo di 1 miliardo 776 milioni di euro”, ha affermato il presidente della commissione Bilancio Nino Dina, leggendo in Aula la sua relazione sul ddl, e ha specificato che “tale importo che nella riscrittura della copertura finanziaria approvata dalla commissione sostituisce il precedente di 2 miliardi e 903 mila euro, corrisponde all’ammontare complessivo dei debiti rendicontabili e rispetta la normativa nazionale”. Dina ha confermato inoltre che nel biennio 2016-2017 gli oneri correlati all’anticipazione di liquidità del mutuo, saranno coperti dal gettito derivante dalle maggiorazioni delle aliquote Irap e dall’addizionale regionale Irpef, stimato complessivamente in due anni, in 316 milioni di euro.
Nell’esercizio finanziario del 2016 gli stessi oneri troveranno copertura mediante una riduzione dell’autorizzazione di spesa, pari a 5 milioni di euro e tramite i minori oneri derivanti dal contratto di anticipazione di liquidità stipulato il 27 giugno 2014 con il ministero, per un importo pari a 606 milioni di euro.
Nel 2017 invece, è previsto l’azzeramento dell’aliquota Irap e una riduzione della maggiorazione dell’Irpef, tale però da garantire la copertura degli oneri finanziari derivanti dal mutuo”.
L’assessore all’Economia, Alessandro Baccei vuole tagliare i costi degli enti locali, ma nella nostra inchiesta del 17 gennaio scorso abbiamo scritto che basterebbe che la Sicilia applicasse due leggi nazionali (122/2010 – riduzioni dei compensi di sindaci, assessori e consiglieri comunali e L.191/2009 – riduzione del 20% del numero dei consiglieri) e il gioco sarebbe fatto. Invece l’assessore Baccei ha creato nuove norme, inserendole nella finanziaria, che dovrà essere approvata ad aprile, dove è prevista una riduzione del 20% per indennità di funzione e gettoni di presenza. Il taglio dei consiglieri comunali è previsto solo dalle prossime elezioni mentre la riduzione dei compensi per sindaci, assessori e consiglieri comunali scatterà subito e si accompagna a una stretta sui permessi assegnati a chi deve assentarsi da un posto di lavoro per partecipare a sedute consiliari o di commissione.
In grandi città come Catania e Palermo la riduzione per i sindaci oscillerà fra i mille e i 1.500 euro lordi al mese. Prevista anche la riduzione del numero dei consiglieri comunali, ma alla prossima legislatura. Grandi città come Palermo (più di 500 mila abitanti) scenderanno da 50 a 40 consiglieri. Catania da 45 a 36 e Messina, da 40 a 32.
Critico il commento del presidente dell’Ars Ardizzone: “Non si può pensare di risolvere i problemi della Sicilia – ha detto la più alta carica di Palazzo dei Normanni –  tagliando le indennità degli amministratori pubblici locali, per altro non così alte come si vuol far credere”.

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