Start up innovative, quelle sconosciute - QdS

Start up innovative, quelle sconosciute

Serena Giovanna Grasso

Start up innovative, quelle sconosciute

martedì 27 Gennaio 2015

Secondo la Confindustria il Mezzogiorno accoglie meno di un terzo delle imprese presenti nel Settentrione. Solo il 3,9% del totale nazionale si concentra in Sicilia (112 unità). Eppure è uno dei valori maggiori per il Sud

PALERMO – Ed eccoci qui giunti al secondo appuntamento dei disastri imprenditoriali targati Sicilia. Dopo esserci occupati degli investimenti che la nostra Isola, ma anche tutto il Mezzogiorno più in generale, riserva allo sviluppo e alla ricerca, in questa sede continueremo a parlare di innovazione, ma ci sposteremo stavolta sul fronte start up. Medesima è la fonte di cui ci serviremo, ossia il rapporto “Check-up Mezzogiorno” pubblicato a fine dicembre da Confindustria.
Parliamo dunque d’un altro aspetto inerente il progresso. Per definizione, le start up innovative sono società di capitali di diritto italiano, costituite anche in forma di cooperative o società europee che hanno come oggetto esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione o la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Naturalmente il Mezzogiorno continua a guadagnarsi l’appellativo di Cenerentola d’Italia. Mentre nello scorso novembre il Settentrione correva al ritmo delle sue 2.269 start up innovative, il Mezzogiorno perseverava con i suoi ritmi da lumaca grazie alle 639 imprese, meno di un terzo rispetto al valore meritevolmente conseguito dal Nord.
La buona notizia, se così la possiamo definire, consiste nel fatto che questo dato sopra citato è frutto di un celere miglioramento rispetto alla situazione rilevata a giugno 2014. Infatti, relativamente al primo semestre dell’anno scorso, le start up innovative contate nel Mezzogiorno erano esattamente duecento unità meno rispetto a cinque mesi dopo (439). Naturalmente in termini assoluti la meglio continua ad avercela il Settentrione, con il suo balzo superiore alle 500 unità (si è passati dalle 1.719 start up di giugno alle 2.269 di novembre).
Al contrario, in termini percentuali la crescita è stata più accentuata nel Sud e nelle Isole che in cinque mesi hanno guadagnato il 45,6% delle start up innovative, mentre il Centro-Nord solo il 32%. Venendo ad un prospetto regionale, la situazione siciliana collocata nel contesto meridionale appare abbastanza positiva. Infatti, la maggior parte delle start up innovative meridionali è localizzata in Sicilia (112), Puglia (125) e Campania che addirittura ne conta quasi un terzo del numero totale nel Mezzogiorno (164). Un ruolo marginale è rivestito dal Molise (14) e dalla Basilicata (16). Mentre se tendiamo lo sguardo ad un passato recente, è la Calabria la regione che ha fatto segnare la crescita più importante (+173,1%) vedendo più che triplicato il numero di start up innovative.
Rispetto al tasso di crescita meridionale, quello fatto registrare dalla Sicilia appare il più contenuto: infatti, da giugno a novembre si è passati solo da 90 a 112 (+24,4%). Se fino a questo punto lo scenario siciliano appare mediamente positivo, specie dopo aver affermato che l’Isola è una delle regioni con la più alta concentrazione di start up innovative, a farci ritornare con i piedi per terra appare il dato secondo cui al di qua dello Stretto dimora solo il 3,9% delle start up innovative italiane. Un peso quasi inconsistente è affidato a Molise e Basilicata che ospitano rispettivamente appena lo 0,5 e lo 0,6% delle totali nazionali.
 


In compenso, al Sud la mortalità è più bassa
 
In compenso, pare proprio che le start up meridionali resistano di più rispetto alle settentrionali. Infatti, mentre nel Settentrione la percentuale di imprese start up che ha cessato la propria attività tra il 2009 e il 2013 è stata pari al 20,2%, il Meridione vanta il 18%. La Sicilia si conforma quanto più al trend perseguito dal Mezzogiorno, tendendo lievemente al ribasso il tasso percentuale di mortalità (17,8%). Le regioni con le maggiori percentuali di cessazioni sono la Puglia e l’Abruzzo (rispettivamente 20% e 19,8%).
Per quel che invece riguarda le imprese neo costituite, sempre nel medesimo lasso di tempo, è più bassa nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord. Si veda infatti come a fronte di una media settentrionale pari al 5,6%, il Sud e le Isole precipitano al 4,7%. Tra le regioni meridionali, sono la Sicilia, la Puglia e la Campania a registrare valori più elevati rispetto alla media settentrionale (rispettivamente 7,4%, 6,5% e 9,4%).

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