Ars, per ddl mutuo ping pong tra Aula e Commissione - QdS

Ars, per ddl mutuo ping pong tra Aula e Commissione

Raffaella Pessina

Ars, per ddl mutuo ping pong tra Aula e Commissione

giovedì 29 Gennaio 2015

Rinviato martedì su proposta del M5S, ma ieri è riapprodato a Sala d’Ercole. Dina, presidente commissione Bilancio: “Prova di forza dell’opposizione”

PALERMO – A Palazzo dei Normanni ormai è polemica continua. Questa volta l’oggetto del contendere è il ddl sul maxi mutuo che ha fatto avanti e indietro tra l’Aula e la commissione Bilancio. Martedì su proposta del Movimento 5 Stelle il ddl per pagare le imprese, che doveva essere incardinato in Aula, è stato rinviato in Commissione Bilancio e ieri la commissione stessa lo ha esitato impedendo ai deputati di presentare emendamenti, e si è limitata a riapprovare il testo senza modifiche e a riportarlo in Aula in meno di 24 ore.
 
Il presidente della Commissione Nino Dina ha detto testualmente: “Non c’erano problemi tecnici. La decisione di ieri (martedì per chi legge) è stata strumentale e politica”. Ed ha aggiunto: “Non ci sono contenuti specifici da approfondire o passaggi tecnici da fare, si è trattato solo di un atteggiamento dilatorio dell’opposizione, una prova di forza per dimostrare che la maggioranza non era in Aula”.
E così ieri pomeriggio l’Aula è stata aperta dal presidente di turno Venturino che ha annunciato che l’ordine del giorno avrebbe subito una modifica. Al primo punto infatti, così come deciso dalla conferenza dei capigruppo, ci doveva essere l’esame del documento di programmazione economico finanziaria. Invece è stato inserito di nuovo il ddl sul maxi mutuo da 1,776 miliardi, ma anche in questo caso senza la possibilità di presentare emendamenti. L’Aula è insorta e molti sono stati gli interventi contro questo iter insolito. “Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di presentare modifiche – ha detto Giorgio Ciaccio, componente della commissione bilancio -, né di discutere il testo. Questo è l’ennesimo gesto col quale viene calpestata la dignità di questo Parlamento e dei deputati”.
A riapertura di seduta si sono tenuti diversi interventi in sostegno dei precari ex Pip che hanno manifestato sotto le finestre di Palazzo dei Normanni. Antonio Malafarina del Megafono: “Purtroppo siamo qui per discutere di un problema, quello degli ex Pip, perché ci troviamo queste persone sotto i palazzi a influenzare l’attività dei deputati. Purtroppo oggi non è come ieri, i soldi non ci sono più. E in tanti, anche nel pubblico impiego, sono costretti a sacrifici”.
Giuseppe Milazzo (FI), Edy Tamajo (DRS) e Fabrizio Ferrandelli (PD) hanno chiesto chiarimenti sui licenziamenti di alcuni ex Pip. “Il governo si assuma le proprie responsabilità” hanno detto. Carmelo Formica (Lista Musumeci) ha parlato di forzature al regolamento per l’iter di questo ddl: “Il regolamento prevede che bisogni dare un termine per gli emendamenti al nuovo ddl sul mutuo. Una forzatura farebbe male a questa Assemblea”.
Il capogruppo di Cantiere popolare Cordaro ha chiesto “In base a quale articolo dello Statuto si manda un ddl in commissione, si impedisce di presentare qualsiasi emendamento e poi  viene chiesto di approvarlo. C’è il rischio che qualcuno si assuma responsabilità di natura personale”.
Salvatore Lombardo (Mpa) ha detto che il governo aveva assicurato che il mutuo approvato l’anno scorso doveva essere uno strumento per un definitivo risanamento della Regione. Adesso ecco che c’è il nuovo mutuo che pare il cappello col quale ci presenteremo a Roma. Oggi ci dicono che il testo non è cambiato il testo. E che significa? Sono cambiate le condizioni per discuterlo. Quindi è un nuovo testo”.
 
Intanto Le opposizioni di centro destra hanno indicato la data per l’elezione del vice presidente dell’Ars, che sarà il 28 febbraio prossimo. L’orientamento di massima è che per quella data si procederà anche al rinnovo delle commissioni legislative. Sul nome del candidato non si è fatta alcuna chiarezza.

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