Piano di ridimensionamento della Formazione: è fallimento - QdS

Piano di ridimensionamento della Formazione: è fallimento

Michele Giuliano

Piano di ridimensionamento della Formazione: è fallimento

martedì 24 Febbraio 2015

Enti riaccreditati dopo ricorso al Tar: sì ai lavoratori iscritti all’albo, ma saltano i contratti di solidarietà. Sospesi ammortizzatori sociali per verifiche contabili annuali dell’ufficio competente

PALERMO – Saltano contratti di solidarietà, rientrano quasi un centinaio di lavoratori esclusi dall’albo e diversi enti vincono i ricorsi al Tar contro il ritiro dell’accreditamento. Il piano della Regione di ridimensionamento del settore sta saltando ed è sempre più caos. Una per il verso giusto, che abbia dato ragione alla linea di “rigore” del governo siciliano, davvero non è andata.
L’ultima notizia è quella che arriva dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha comunicato che allo stato le attività relative al contributo di solidarietà, ex art. 5, commi 5 e 8, legge numero 236/1993, “sono sospese per le necessarie verifiche contabili annuali dell’ufficio competente”. Relativamente proprio a quest’anno appare allo stato improbabile che si posa dare seguito a questo contratto: “Non è stato previsto con legge – sottolinea il ministero – un rinnovo del contributo di solidarietà e quindi le relative domande non potranno essere prese in considerazione qualora dovessero pervenire”. In poche parole i tanti contratti di solidarietà stipulati da enti e sindacati in questo primo scorcio del 2015 sono soltanto carta straccia. A confermare tutto la circolare dello stesso ministro delle Politiche sociali, protocollo numero 40/903, che più chiaramente conferma il mancato rifinanziamento di questa tipologia di ammortizzatore sociale, pertanto le domande presentate nel 2015 saranno ritenute inammissibili.
“Tanti enti di formazione – sottolinea lo Snals Confsal Sicilia – ci stanno convocando per la richiesta di contributi per contratti di solidarietà, ex Allegato 13 CCNL di settore. Le note del ministero però chiariscono l’impossibilità di formulare ulteriori richieste per l’anno 2015 a far data dall’1 gennaio, ma si ritiene che anche le richieste, già avviate e non trasmesse entro il 31 dicembre 2014, possano essere considerate al momento irricevibili”. In questo contesto l’organizzazione di categoria chiede continuità occupazionale e retributiva per i lavoratori della formazione professionale, essendo da sempre contraria all’abuso di ammortizzatori sociali applicati al settore: “In questi ultimi anni – dice ancora lo Snals – l’assessorato ha programmato l’attività di formazione e di orientamento con periodi di intervallo coperti da ammortizzatori sociali, quasi sempre carenti per copertura dell’intero fabbisogno economico spettante ai lavoratori e percepite in notevole ritardo”.
Arriva invece una brutta tegola per la Regione riguardo invece l’Albo dei formatori: in 81 sono stati riammessi dopo essere stati tagliati dagli stessi uffici regionali, nella speranza anche di sfoltire il settore già di per sé costosissimo. A seguito di ricorsi degli esclusi ci si è resi conto che questi lavoratori avevano diritto all’ammissione. Inoltre nel sistema rientra un altro ente di formazione, uno dei tanti a cui fu revocato l’accreditamento: l’Enaip Asaform. “Questo – accusa il deputato regionale Marco Falcone – rappresenta l’ulteriore dimostrazione della scriteriata azione, non più di risanamento ma di distruzione, alla quale Rosario Crocetta e i suoi accoliti costringono la Sicilia”.
 



Snals: stop a licenziamenti selvaggi
 
La formazione sembra una valanga pronta a travolgere il governo regionale che non riesce davvero a trovare una soluzione per venirne a capo. Anzitutto per quanto riguarda i riammessi all’Albo viene precisato che non sarà automatica la loro riassunzione nei rispetti enti di appartenenza. Infatti se gli enti dimostreranno di essere già al completo come pianta organica questi lavoratori rimarrebbero comunque senza impiego ma potendo usufruire degli ammortizzatori sociali. Una consolazione, seppur magra. E attenzione che non è ancora finita: ci sono in ballo altri ricorsi, quindi l’Albo potrebbero ulteriormente ingigantirsi. Lo Snals dice invece basta ai licenziamenti selvaggi: “L’amministrazione regionale programmi l’attività e la spesa per l’impegno lavorativo dell’intero anno per i lavoratori del settore, senza interruzioni”.“Questi episodi – attacca ancora il parlamentare all’Ars Marco Falcone – smentiscono la tanto sbandierata e mai realizzata rivoluzione crocettiana. Ci sono una montagna di contenziosi aperti e un mucchio non soltanto di macerie, ma di esborsi finanziari, a cui dovrà far fronte nel futuro la regione siciliana”.

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