Bufera su trivellazioni off-shore nell’area Adriatico-Ionica - QdS

Bufera su trivellazioni off-shore nell’area Adriatico-Ionica

Rosario Battiato

Bufera su trivellazioni off-shore nell’area Adriatico-Ionica

sabato 07 Marzo 2015

Al Senato il Governo prende ufficialmente l’impegno di non rilasciare concessioni. Sono quindici i progetti in attesa del via libera da parte del Ministero

PALERMO – Giornate decisive sul fronte delle trivellazioni offshore. Tra Adriatico e Mediterraneo, Sblocca Italia e Croazia, il quadro delle attività di ricerca ed estrazione in mare è sempre più complesso.
Il ddl sugli ecoreati prosegue la sua marcia. Dopo l’approvazione in Senato si attende soltanto il via libera della Camera per una legge attesa, ricorda Legambiente, da almeno due decenni. Sempre a Palazzo Madama è stato inoltre approvato un ordine del giorno, firmato da Giuseppe Compagnone, Giuseppe Ruvolo, Antonio Scavone (Gal) e Antonio D’Alì (Forza Italia), che impegna il governo “a non rilasciare concessioni”. “Vigileremo senza sosta – hanno spiegato i senatori – affinché questo avvenga”.
Difficile pensare a un provvedimento del genere che contrasta platealmente con quanto previsto nel piano energetico nazionale (raddoppio della produzione da idrocarburi entro il 2020) e nello Sblocca Italia nell’articolo 38 dello Sblocca Italia (“Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali”). Un passaggio in aperta contraddizione anche con gli accordi tra Crocetta e Assomineraria dello scorso giugno, e ribaditi di recente dal governatore in occasione della trasmissione PresaDiretta.
Del resto, scrive Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore, al ministero dello Sviluppo economico giacciono 119 dossier, sebbene molte di queste siano ormai mummificati perché presentate diversi anni fa. Ben diversa la situazione per 36 procedimenti in attesa di via libera ambientale e soprattutto per 15 progetti italiani che interessano molto lo Ionio e l’Adriatico. In particolare la Transunion sembra molto interessata al mare al largo di Gela, Ragusa e Pozzallo, in Sicilia.
Sul fronte internazionale, invece, il ministero dell’Ambiente ha chiesto e ottenuto dal governo croato l’avvio di consultazioni transfrontaliere sul piano di trivellazioni lanciato da Zagabria nel mare Adriatico.
In seguito all’ok di Zagabria, notificato il 26 febbraio, il ministero ha informato dell’avvio della consultazione le Regioni interessate (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia), invitandole a trasmettere entro il 20 aprile le osservazioni sul Piano, che verranno poi acquisite e inoltrate il 4 maggio, assieme a quelle del ministero, all’autorità competente croata.

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