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Catania – Società partecipate, il nodo continua a non essere sciolto

Melania Tanteri

Catania – Società partecipate, il nodo continua a non essere sciolto

martedì 10 Marzo 2015

Nel 2012 la sospensione della delibera che sanciva la cessione di parte di alcune e la vendita in toto di altre. Dopo l’approvazione in Giunta, l’atto dovrebbe approdare in Consiglio comunale

CATANIA – Si discute ancora di riordino delle società partecipate. Dopo la sospensione della delibera che, nel 2012, sanciva la cessione di parte di alcune società collegate al comune e la vendita in toto di altre, il nodo del futuro delle aziende che svolgono servizi per il Comune di Catania deve ancora essere sciolto.
 
Nonostante sia fondamentale, come affermato dall’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando, e come sanno bene molti presidenti dei consigli di amministrazione, come nel caso di Multiservizi. Michele Giorgianni, presidente dell’azienda che svolge numerosi servizi per conto dell’amministrazione, ha infatti spiegato più volte l’importanza di un nuovo assetto della società, priva ancora del contratto di servizio (negli ultimi mesi si procede in regime di proroga) che, per la firma, attende proprio il piano di riordino delle partecipate.
Atto che, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare in Consiglio comunale entro la fine del mese di marzo con l’obiettivo da parte dell’amministrazione di riuscire a mantenere gli attuali livelli occupazionali, variando le impostazioni sopcietarie e, se necessario, accorpando alcune aziende. Ad esempio Sostare e Amt, come proposto in passato da alcuni consiglieri comunali. Le due aziende, infatti, gestiscono servizi similari, legati alla mobilità e al trasporto, e dunque potrebbero essere accorpate, realizzando importanti economie per il Comune e, nel contempo, offrendo servizi migliori.
Una delle tante ipotesi sul piatto, tra le quali prende corpo anche la possibilità di cedere parte o vendere totalmente la cosietà che gestisce la rete del gas: dell’Asec spa potrebbe essere messo sul mercato il 49 per cento (così come previsto dalla delibera del 2012), mentre ancora incertezze incombono sul futuro di Asec Trade.
La Sidra, la società che gestisce il servizio idrico, non dovrebbe essere coinvolta nel processo di cessione o vendita: il referendum del 2012, i cui risultati sono stati fatti propri dall’allora amministrazione giudata dal sindaco Stancanelli, ha sancito la proprietà pubblica della gestione dell’acqua.
Insomma, la Giunta starebbe studiando il modo migliore per efficientare le società partecipate, attivando nello stesso tempo misure che, pur garantendo il livelli occupazionali, rendano economicamente più vantaggiosi i servizi offerti. Dopo l’esame e l’approvazione in Giunta, l’atto dovrebbe approdare in Consiglio comunale per il voto.

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