GdF Sicilia, nel 2014 accertati 480 mln di danno erariale - QdS

GdF Sicilia, nel 2014 accertati 480 mln di danno erariale

Luca Mangogna

GdF Sicilia, nel 2014 accertati 480 mln di danno erariale

venerdì 17 Aprile 2015

I risultati della Guardia di Finanza in Sicilia, polizia economico finanziaria che lavora su mercati legali e illegali. Di risorse sottratte alla spesa pubblica sono stati scoperti ben 60 milioni in più rispetto al 2013

PALERMO – Sono state presentate a Palermo dal Comando Regionale della Guardia di Finanza, i risultati dell’attività delle Fiamme Gialle in Sicilia nel corso di tutto il 2014. Dodici mesi durante i quali i vertici della polizia economico-finanziaria hanno concentrato i propri sforzi investigativi soprattutto su entrambi i versanti riguardanti il flusso del denaro pubblico: quello delle entrate (e quindi gli accertamenti di violazioni fiscali) e quello della spesa (ovvero le indagini sugli appropriamenti indebiti di finanziamenti e fondi, sia europei che nazionali).
Naturalmente l’attività delle Fiamme Gialle nell’Isola, si è concentrata molto anche sul contrasto alla criminalità organizzata, quasi esclusivamente di stampo mafioso, e sulla lotta al lavoro nero.
“La Guarda di Finanza – ha spiegato il comandante regionale Ignazio Gibilaro – è una polizia economico-finanziaria e ha l’obiettivo di lavorare sui mercati legali e illegali. Ci occupiamo di tutti gli affari dove può annidarsi il crimine. Il fine è quello di tutelare tutti coloro che vogliono vivere in un tessuto di legalità, ovvero proteggere chi vuole vivere nel rispetto delle leggi”.

Lotta all’evasione fiscale
Per quel che concerne la battaglia all’evasione fiscale, nel corso del 2014 le Fiamme Gialle hanno operato oltre 2.700 controlli, ravvisando 945 reati tributari, con 974 persone denunciate (ben 270 in più rispetto al 2013), di cui 11 in stato d’arresto, e sequestri di beni per quasi 37 mln, ai quali si aggiungono altri 227,7 mln di valori sequestrati per equivalente.
591 sono stati gli evasori totali individuati (l’anno prima erano stati 712) e 89 i paratotali (nel 2013 erano stati scovati in 103).
“Cerchiamo sempre di fare controlli mirati – ha chiarito ancora Gibilaro –  sviluppati nell’arco di almeno un biennio e su soggetti e casi già sospetti. Ai reati più gravi si applica la stessa metodologia che si applica ai reati di stampo mafioso, con i sequestri a tutela di quello che è il soddisfacente della pretesa dell’erario. Noi – ha sottolineato – dobbiamo avere la certezza che chi ha commesso un reato tributario paghi il dovuto”.

Tutela della spesa pubblica
Riguardo la tutela della spesa pubblica, i contributi indebitamente percepiti ammontano a quasi 170 mln sul versante dei fondi europei, mentre il danno erariale per il bilancio dello Stato, fra incentivi alle imprese indebitamente percepiti, frodi alla spesa previdenziale e sanitaria e false dichiarazioni arriva alla cifra di 132,4 mln di euro, ai quali vanno sommati altri 145 mln di euro oggetto di assegnazioni irregolari negli appalti (nei quali sono state riscontrate violazioni su un terzo di quelli controllati) per un danno erariale totale di quasi 480 mln, quasi 60 mln in più rispetto al 2013, quando il totale aveva raggiunto i 423 mln di euro.

Reati contro la Pubblica amministrazione
249 sono invece gli interventi effettuati in materia di reati contro la Pubblica amministrazione, con 224 denunce per peculato, 211 per abuso d’ufficio, 43 per corruzione e 22 per concussione, con 786 persone denunciate e 44 in stato d’arresto.

Sequestro di beni alla criminalità organizzata
Sul fronte della criminalità organizzata sono stati sequestrati beni per un totale di oltre 445 mln di euro, mentre le confische arrivano a quasi 384 mln e le proposte di sequestro a 862,7 mln. Le operazioni finanziarie eseguite in violazione alle norme antiriciclaggio hanno registrato un volume di affari vicino ai 7,5 mln, mentre è impressionante riscontrare a quanto ammonti il valore della merce contraffatta sequestrata: oltre 107 mln di euro, di cui oltre 3,7 mln di prodotti messi in commercio in spregio alle normative di sicurezza.

Lavoro sommerso
Infine i numeri del lavoro sommerso. Le indagini della Guardia di Finanza in Sicilia hanno portato alla luce 658 datori di lavoro manodopera non in regola, per un totale di 1.650 lavoratori in nero e 590 irregolari, dati nettamente in crescita rispetto ad appena dodici mesi fa, quando erano stati, rispettivamente, 1.548 e 284.

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