Ostaggio italiano ucciso nel raid di un drone Cia - QdS

Ostaggio italiano ucciso nel raid di un drone Cia

redazione

Ostaggio italiano ucciso nel raid di un drone Cia

venerdì 24 Aprile 2015

Il siciliano Giovanni Lo Porto (39 anni) era stato rapito nel gennaio del 2012

ROMA – Il cooperante italiano Giovanni Lo Porto (39 anni), rapito nel 2012 e da allora tenuto in ostaggio, è stato ucciso per un “tragico errore” nel corso di un raid di un drone della Cia al confine tra Afghanistan e Pakistan. È stato il presidente Usa Barack Obama a decidere di desecretare le informazioni sull’operazione anti-terrorismo, eseguita nel gennaio scorso, per colpire un complesso di edifici occupati da Al Qaeda in cui si nascondevano i vertici dell’organizzazione terroristica.
Oltre al 38enne volontario siciliano, nel raid sono morti un ostaggio americano, il 72enne Warren Weinstein, e un capo qaedista, il cittadino statunitense Ahmed Farouq. In un altro raid nella zona è morto l’ex portavoce di Al Qaeda, Adam Gadahn.
Obama si è assunto la “piena responsabilità” per la morte dei due ostaggi. “Come marito e come padre – ha affermato – posso soltanto immaginare il dolore e l’angoscia che stanno provando le due famiglie”.
“Non ci sono parole per riportarli in vita”, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti d’America, che ha definito Lo Porto e Weinstein “un esempio per noi, quelle persone che vedono la sofferenza e rispondono con la compassione, vedono guerre e rispondono con la pace”.
Porgendo le “scuse più sentite alle famiglie”, Obama ha ribadito la convinzione che queste “meritassero di conoscere la verità”.
“Alcune operazioni di anti-terrorismo – ha aggiunto – devono rimanere segrete, ma gli Stati Uniti sono una democrazia e quindi è giusto riferire quanto e’ successo. L’operazione è stata coerente con le linee guida anti-terrorismo. Si fanno errori, a volte mortali, ma quello che ci distingue è la nostra volontà di imparare dai nostri errori".
Lo Porto era stato rapito il 19 gennaio 2012, mentre rientrava a Multan, nel Punjab pakistano, insieme a un collega della Ong tedesca, Welt Hunger Hilfe. Nell’ottobre del 2014, Muehlenbeck era stato liberato in una moschea alla periferia di Kabul. Al rientro in patria aveva raccontato che già da un anno i sequestratori avevano spostato Lo Porto.
Il presidente Obama ha affermato di avere avuto anche un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale a nome di tutta l’Italia ha voluto porgere “le più sentite condoglianze alla famiglia di Giovanni Lo Porto”.
“Esprimo profondo dolore – ha aggiunto il premier in una nota – per la morte di un italiano, che ha dedicato la sua vita al servizio degli altri. Le mie condoglianze vanno anche alla famiglia di Warren Weinstein”.

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