Alessandro Ferrara: "La Sicilia pronta per Expo 2015" - QdS

Alessandro Ferrara: “La Sicilia pronta per Expo 2015”

Giovanna Naccari

Alessandro Ferrara: “La Sicilia pronta per Expo 2015”

giovedì 30 Aprile 2015

Forum con Alessandro Ferrara, dirigente generale dipartimento Attività produttive Regione siciliana

Il dipartimento Attività produttive ha organizzato la partecipazione della Regione siciliana all’Expo. Siete pronti ad affrontare i prossimi sei mesi a Milano?
“Abbiamo lavorato intensamente. Il primo maggio, giorno in cui partirà l’Esposizione, la Sicilia sarà l’unica regione pronta ad aprire i battenti”.
Quale sarà il biglietto da visita per i visitatori? 
“Porteremo all’Expo, grazie alla collaborazione dell’assessorato dei Beni culturali, gli Acroliti di Morgantina, Demetra e Kore, che sono simbolo di fertilità in linea con il tema dell’Esposizione. Dal museo di Aidone sono stati trasferiti al Salinas di Palermo per il restauro e ora saranno sistemati a Milano nel nostro spazio, in una postazione appositamente progettata in termini spaziali, microclimatiche e di sicurezza”.
Quali attività svolgerà la Regione?
“Avremo un’attività espositiva e di protagonismo. Nello spazio denominato Piazzetta daremo visibilità alle imprese che sono state selezionate con avviso pubblico. C’è una graduatoria e ogni cinque giorni ci sarà un avvicendamento dei partecipanti. Abbiamo avuto 250 adesioni e stiamo cercando di pubblicare un altro avviso. Parte dei sei mesi di Expo sarà dedicata alle imprese che avranno modo di esporre e dare visibilità ai prodotti. Come Regione, poi abbiamo cinque settimane a rotazione e tre di protagonismo durante le quali organizzeremo incontri ‘BtoB’ per le imprese, ospitando i buyers”.
Quali sono, in generale, le aree estere più appetibili per le aziende?
“Cina, Brasile, India, Emirati arabi, Russia. Sono aree individuate dal dipartimento nell’ambito delle attività che già cura per l’internazionalizzazione. Al di là di Expo, gli uffici svolgono un lavoro per aiutare le imprese nei rapporti con l’estero”.
Ci sarà un collegamento nei mesi di Expo tra Milano e la Sicilia? 
“Sì, durante i mesi di Expo faremo un’attività di promozione anche in Sicilia, dove porteremo molti dei buyers che faremo incontrare a Milano con le imprese. Il 9 giugno, per esempio, a Palermo avremo 100 cinesi. La città sarà una delle loro tre tappe previste in Europa per l’Expo”.
Qual è la spesa della Regione per la partecipazione all’Expo?
“Abbiamo una previsione di spesa di 7 milioni 462 mila euro di fondi del Po Fesr 2007-2013, di cui 2 milioni 440 mila euro sono serviti a coprire i costi per la Piazzetta, per le settimane di rotazione e di protagonismo dove avremo 18 convegni, 18 road show e 9 palco live e per le spese dell’ufficio che, al di là delle nostre attività, consentirà alle imprese di avere uno spazio allestito per le relazioni commerciali. Abbiamo inoltre una convenzione con Unioncamere per un milione 810 mila euro, più un loro cofinanziamento di 181 mila euro che servirà ad organizzare e gestire 2 settimane di rotazione, l’animazione territoriale, l’accoglienza turistica ed altri servizi per dare visibilità alla Sicilia ad Expo. Ci sono, inoltre, contratti per una serie di servizi con Telecom per un importo di 579 mila euro e contratti finalizzati all’informazione con l’Ansa e la Rai, rispettivamente per 126 mila euro e per 288 mila euro. Altre voci servono a coprire spese di trasporto, l’assicurazione per gli Acroliti, l’arredo della piazzetta. Abbiamo già impegnato risorse per 5 milioni di euro del totale a disposizione e abbiamo anche completato la gara per alloggi, trasferimenti, parte del vitto”.
Quante unità di personale impiegherete?
“Il personale è interno. Non possiamo assumere e per i lavori abbiamo fatto atti di interpello. Sono professionisti che lavorano gratuitamente, ad eccezione della copertura delle spese di viaggio. Abbiamo un progettista e direttore dei lavori di allestimento, nonché direttore artistico; un progettista di impianti e coordinatore della sicurezza, un addetto alla logistica, un responsabile unico di procedimento e un collaudatore. Ora ci stiamo occupando del personale: quattro unità, che dovranno stare a rotazione nel nostro ufficio all’Expo. Nelle tre settimane di protagonismo della Sicilia, per una presenza istituzionale andranno all’Expo anche alcuni dirigenti”.
 
Ci può aggiornare sul rifinanziamento a Palermo del bacino di carenaggio da 80mila tonnellate? 
“Occorre l’accordo di programma con il ministero dello Sviluppo economico, il comune di Palermo, l’Autorità portuale e la Regione. Metteremo le risorse a disposizione di un vecchio finanziamento di tre bacini di carenaggio, due a Palermo e uno a Trapani, che veniva da una sommatoria di un finanziamento regionale di 15 milioni e di 50 milioni di risorse liberate. Con parte dei 50 milioni è stato finanziato il bacino di Trapani. Orientativamente, riteniamo di avere circa 50 milioni di euro da mettere nell’accordo di programma. Quando sarà tutto definito con gli enti che concorrono – riteniamo nel giro di un mese – andremo al bando per il project financing, per cui cercheremo il socio privato che dovrà mettere le risorse necessarie per giungere all’importo complessivo finalizzato alla realizzazione del bacino da 80mila tonnellate. C’è da definire la cifra che occorre. Abbiamo avuto contezza dei costi delle infrastrutture a terra, ma non è definito il costo complessivo. Per il valore del project financing c’è una oscillazione dai 90 ai 110 milioni. Si deve perfezionare la previsione perché sulla base di questa sapremo quanto dovrà mettere il privato. Intanto, l’Autorità portuale ci ha confermato come i bacini attuali, al di là del loro difficile recupero, in questo momento siano un ostacolo alla navigazione, in particolare per le navi di crociera. A questo punto, non prima che parta l’accordo di programma, li dismetteremo al fine anche di poterli monetizzare, perché come ferro vecchio hanno un valore che va dai 3 ai 4 milioni di euro”.
Quali sono i tempi?
“Entro metà maggio dovremo arrivare ad avere la bozza dell’accordo di programma”.
 
Quali sono le azioni più importanti svolte dal Dipartimento a favore e sostegno delle imprese?
“C’è stato un grande aiuto nel settore della ricettività alberghiera, dove siamo riusciti ad impegnare non solo tutti i 120 milioni che avevamo sul Po Fesr, ma addirittura ad ampliare la graduatoria con i fondi posizionati sui cosiddetti Pac per 80 milioni. Fondi, che hanno subito una battuta d’arresto, ma che dovrebbero svincolarsi presto. Abbiamo fornito anche un grosso contributo ai distretti produttivi che vanno dall’agroalimentare alla pesca, come nel settore dell’innovazione tecnica e scientifica, dove grandi aziende hanno ricevuto dal Dipartimento un sostanziale contributo per progetti di grande spessore. Da ricordare è anche il settore degli insediamenti produttivi, con il quale abbiamo continuato a dare contributi ai comuni per infrastrutturare le loro aree di produzione artigianale e lo stesso settore dell’artigianato e del commercio dove, tramite i centri commerciali naturali o i finanziamenti diretti agli artigiani, abbiamo dato un forte supporto”.
Come funziona lo sportello Sprint?
“Con lo sportello Sprint, la cui attività è finalizzata all’internazionalizzazione delle imprese, si è attivato un percorso positivo. Due anni fa ci siamo fermati quando è decaduto il direttore pro-tempore, ma da quando è arrivato il nuovo direttore abbiamo avuto un impulso notevole nel lavoro di internazionalizzazione delle aziende, così come per l’organizzazione della partecipazione della Regione siciliana all’evento Expo”.

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