Con lei abbiamo parlato di piano dei rifiuti e di valorizzazione energetica del rifiuto e l’assessore ha dimostrato di avere le idee chiare e precise sul futuro sistema di gestione dei rifiuti nell’Isola.
“Il Piano rifiuti attende il via libera definitivo da parte del ministero, ma nel frattempo noi stiamo lavorando al suo aggiornamento così come monitoriamo la situazione della raccolta dei rifiuti nella nostra regione. La nostra intenzione è quella di puntare il più possibile sulla raccolta differenziata, oggi ferma a percentuali bassissime, ma che non decolla per colpa dei Comuni. In Finanziaria avevamo proposto anche una tassa ad hoc, proprio per invogliare gli Enti locali a puntare sulla differenziata, ma l’Ars l’ha bocciata. Una volta riciclato tutto il riciclabile, quel che resta va o smaltito con i termovalorizzatori, oppure sotterrato e noi siamo convinti che la prima opzione sia quella meno inquinante e più conveniente. Parliamo di piccoli impianti, poco inquinanti, che però eviteranno di continuare a sotterrare immondizia”.
“Stiamo facendo una valutazione di questi impianti, solo all’interno di un quadro definito sarà possibile individuare eventuali fonti di finanziamento. Vista l’attuale situazione di emergenza siciliana, pare inevitabile il trasferimento dei rifiuti in altre regioni. Lo Sblocca Italia, del resto, prevede che i rifiuti potranno andare ad alimentare impianti di recupero energetico presenti fuori dai confini regionali”.
“Portare rifiuti all’estero è l’opzione estrema, quella che adotteremo solo e soltanto se non ci saranno alternative proprio perché si tratta di soluzione molto costosa. In realtà la situazione impiantistica siciliana non è così deficitaria come molti credono: a breve consegneremo l’impianto Tmb a Bellolampo e sei impianti di compostaggio sono quasi completati. Nei prossimi mesi riusciremo ad attivarli, ma basteranno solo e soltanto se aumenteremo la raccolta differenziata facendo drasticamente diminuire la quantità di rifiuti portati in discarica”.
“Grazie alle ordinanze abbiamo ancora un po’ di autonomia, stiamo dialogando con il Governo nazionale perché ci consenta di poter inaugurare gli impianti senza piombare nell’emergenza e così di tornare a regime. La Sicilia è indietro anni luce in questo settore, il nostro governo sta facendo le corse contro il tempo per recuperare il terreno perduto ma serve la collaborazione di tutte le istituzioni”.