Un nuovo modello di sviluppo turistico - QdS

Un nuovo modello di sviluppo turistico

Giovanna Naccari

Un nuovo modello di sviluppo turistico

martedì 02 Giugno 2015

Si chiama culture driven e si fonda sulla valorizzazione dei Beni culturali e naturalistici con il supporto di idee imprenditoriali e tecnologie. I distretti turistici regionali si evolveranno in Dmo (Destination on management organization)

Palermo – Si chiama “culture driven” il nuovo modello di sviluppo turistico che vuole seguire la Regione siciliana. Si fonda sulla valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio naturalistico ambientale con il supporto di idee imprenditoriali innovative e nuove tecnologie. Le linee strategiche sono pubblicate sul sito web della Regione, dipartimento Turismo. A queste seguiranno le indicazioni operative dell’assessore Cleo Li Calzi. 
Qui non c’è più posto per i distretti turistici, che si evolvono in Dmo, “Destination management organization”, destinazioni turistiche organizzate, per offrire al visitatore un prodotto unitario e integrato, riconoscibile all’interno della “identità Sicilia”. Secondo il documento disponibile sul web, per la Regione i “vecchi” distretti hanno dimostrato “la costruzione di un’offerta turistica basata su elementi esclusivamente territoriali, con scarsa capacità di competere sul mercato” e con una “debole capacità di fare sistema”.
Per l’eurodeputato Ignazio Corrao, (Movimento 5 Stelle), i distretti sono stati un “flop”. Così il parlamentare ha detto ad Agrigento, durante un incontro sui temi europei. “Neanche il tempo di istituirli che si stanno trasformando già in qualcosa di diverso”, ha aggiunto. “I distretti turistici, che hanno già ampiamente dimostrato l’incapacità di proporre seri progetti di sviluppo turistico – ha continuato Corrao – nella prossima programmazione si trasformeranno in Dmo, reti di organizzazioni territoriali che avranno un fortissimo ruolo dei privati”.
E sull’utilizzo dei fondi Ue Corrao ha affermato: “Le risorse europee destinate al turismo dal Po Fesr 2014-2020 sono diminuite rispetto alla precedente programmazione, infatti dai 700 milioni previsti in principio nel periodo 2007-2013 si passerà ai prossimi 200 milioni di euro, di cui 32 per le Dmo, anche se la Regione ha da poco annunciato di volere mettere nel Piano per il turismo la cifra enorme di 20 miliardi di euro”.
Intanto la Regione promuove la Dmo che serve a “razionalizzare ed organizzare ruoli ed azioni degli attori del territorio; intercettare nuovi segmenti di turismo e competere con l’offerta turistica globale; costruire prodotti e servizi che contribuiscano alla creazione dell’esperienza complessiva del brand Sicilia”. In questa cornice, i siti Unesco sono i “nodi di accesso” alla Dmo. La Sicilia ne possiede 6, oltre ai siti immateriali (l’Opera dei Pupi, la vite ad alberello di Pantelleria e la dieta mediterranea). Ricordiamo la Valle dei Templi di Agrigento, la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, le Isole Eolie, le Città Barocche della Val di Noto, Siracusa e la Necropoli di Pantalica, Monte Etna. In via di riconoscimento è il sito “Palermo arabo-normanna e Cattedrali di Cefalù e Monreale” che comprende 9 monumenti.
Dmo e siti Unesco devono spingersi a vicenda, è la strategia regionale, perché “Le modalità di fruizione di questi siti, e dei territori che immediatamente vi gravitano, sono ancora eccessivamente ancorate alla stagionalità estiva”. Ma non si dimenticano “tantissimi altri beni culturali spendibili per un’offerta turistica di grande qualità”, che si trovano nella Sicilia occidentale.
 


Distretti turistici nati con la Legge n. 10 del 2005
 
I distretti turistici sono definiti dalla legge regionale 10 del 15 settembre 2005: “Norme per lo sviluppo turistico della Sicilia e norme finanziarie urgenti”. La legge regionale 6 del 14 maggio 2009 ha riconosciuto come distretti turistici anche i territori oggetto di investimenti nel comparto turistico recettivo, finanziati da patti e piani integrati territoriali. I distretti, territoriali e tematici, sono costituiti da soggetti pubblici e privati rappresentati da istituzioni, enti, associazioni e imprese. Questi i nomi dei distretti territoriali: Selinunte il Belice e Sciacca Terme; Sicilia Occidentale; Distretto turistico degli Iblei; Il mare dell’Etna; Siracusa e Val di Noto; Golfo di Castellammare; Palermo Costa Normanna; Valle dei Templi; Tirreno Nebrodi; Thyrrenium Tyndaris – Parco dei Miti; Taormina Etna; Monti Sicani e Valle del Platani; Cefalù e Parchi delle Madonie e di Himera; Sicilia Centro Meridionale; Venere di Morgantina; Isole ed arcipelaghi di Sicilia. Questi i distretti tematici: Miniere; Antichi Mestieri, Sapori e Tradizioni Popolari Siciliane; Vini e Sapori di Sicilia; Le Terre del mito; Pescaturismo e Cultura del Mare; Borghi Marinari; Sud-Est; Ecosicily – Parchi, Riserve e Terre dei Normanni; Targa Florio. Diventeranno Dmo, destinazioni turistiche organizzate, con le linee per la politica di sviluppo turistico della Regione siciliana pubblicate ad aprile.

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