Votazione si chiude in parità. "Ago della bilancia" è stato il voto determinante del senatore Gal, Mario Mauro, che solo pochi giorni fa aveva ufficializzato l'uscita dalla maggioranza.
ROMA (askanews) – Governo e maggioranza sono stati battuti sul parere di costituzionalità al ddl di riforma della scuola in commissione Affari costituzionali del Senato. "Ago della bilancia" è stato il voto determinante del senatore Gal, Mario Mauro, che solo pochi giorni fa aveva ufficializzato l’uscita dalla maggioranza. In commissione il parere è stato bocciato dopo aver registrato 10 voti a favore e 10 contrari.
Anche la presidente, Anna Finocchiaro ha partecipato alla votazione, esprimendosi a favore del parere.
M5s: tonfo della maggioranza sul ddl scuola, governo si fermi
"Non ha voluto ascoltare il grido d’allarme del mondo della scuola, ora vediamo se Renzi farà finta di non sentire nemmeno il clamoroso tonfo della sua maggioranza qui in Senato". Lo affermano i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, dopo che la maggioranza è stata battuta in Commissione Affari Costituzionali sul parere al Ddl Istruzione.
"Questa riforma va fermata, il governo – continuano – ormai non può più ignorare nè il dissenso aspro che viene da docenti e studenti, nè il disagio sempre più diffuso che c’è anche in Parlamento e nella sua maggioranza, come dimostra chiaramente questo voto. Delle finte aperture di Renzi non sappiamo che farcene, l’unica strada percorribile è procedere solo con le assunzioni e poi riscrivere da capo tutto il resto".
Marcucci (Pd): nessuna battuta d’arresto su riforma
"Il ddl la buona scuola continua il suo iter in Senato, non c’è nessuna battuta d’arresto per il voto della commissione Affari Costituzionali. Abbiamo deciso di affrontare un confronto vero sugli oltre 2000 emendamenti, una scelta che dovrebbe essere salutata con favore dalle opposizioni.
Certo confronto vero non significa passo indietro. Cominceremo a votare, una volta acquisito il parere della commissione Bilancio". Così il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione a Palazzo Madama.
Centemero (Fi): governo chiarisca su tempi esame ddl scuola
"Dopo aver scaricato sul Parlamento la responsabilità di approvare il ddl scuola in tempi rapidi e utili a garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, con la copertura dei posti vacanti e disponibili nei nostri istituti, ora è il premier a prendere tempo per motivi squisitamente politici e tutti interni al Pd. A questo punto, aspettiamo di capire come l’eventuale rinvio si concili con i tempi, anche burocratici, per il regolare inizio dell’anno scolastico e l’immissione in ruolo degli insegnanti entro i primi giorni di settembre". Lo dichiara, in una nota, la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia Elena Centemero.
"Si sta purtroppo verificando ciò che temevamo: le divisioni interne al Pd – aggiunge – si ripercuotono sulla scuola e sugli studenti, rischiando di inficiare la portata innovativa del provvedimento. Ricordiamo ancora una volta che al centro di qualsiasi intervento sulla scuola devono esserci i nostri ragazzi e la loro crescita, non il Pd e la sua tenuta", conclude.
Epifani: dopo direzione Pd resta incertezza su riforma scuola
La direzione del Pd non è riuscita a far svanire "l’incertezza" sulle intenzioni del governo a proposito della riforma della scuola. Lo ha detto al Gr Rai il deputato Pd Guglielmo Epifani, presidente della commissione Attività produttive della Camera: "L`incertezza rimane anche dopo la direzione, dal punto di vista delle riforme Renzi si è dichiarato disponibile ad approfondire il problema spinosissimo della scuola, sia la riforma degli assetti istituzionali, ma che cosa questo voglia dire di preciso, come si cambiano in pratica le norme, rimane del tutto impregiudicato. Perciò rimane questa incertezza che sarà sciolta solo dai fatti delle prossime ore".