Alla Regione i dipendenti più assenteisti - QdS

Alla Regione i dipendenti più assenteisti

Lucia Russo

Alla Regione i dipendenti più assenteisti

sabato 31 Ottobre 2009

Le assenze per malattia nel pubblico risalgono negli ultimi due mesi: dopo lo spauracchio iniziale, torna di nuovo l’opportunismo. Negli uffici dell’amministrazione regionale aumento rispetto a settembre del 2008 pari al 28,3%

ROMA – Crescono del 24,2% le assenze per malattia rispetto allo stesso mese del 2008 nelle pubbliche amministrazioni. La stima presentata in questi giorni dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, è riferita al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione dei comparti scuola, università e sicurezza. La Regione siciliana non si smentisce, nel senso che rispetto alla media nazionale del 24,2 per cento in più di assenze per malattia, alla Regione la media si supera, con un incremento del 28,3 per cento, a differenza di altre Regioni che invece continuano a mantenere una riduzione del numero dei giorni di assenza per malattia, come la Lombardia al -5,1%, ancora meglio la Sardegna al -17,6% , al top la Basilicata al -89,1 %.
Poiché non c’è evidenza che nei mesi di agosto e di settembre si sia registrato un aumento significativo del rischio malattia causato da eventi epidemiologici, secondo gli analisti del Ministero l’andamento di questi due mesi ha quindi due possibili spiegazioni:
– è la conseguenza dell’aggiustamento dei comportamenti individuali che segue una fase iniziale di iper reazione determinata dall’effetto annuncio, che potrebbe aver spinto le assenze sotto il livello fisiologico. Rispetto alla situazione previgente, i giorni di assenza per malattia, infatti, rimangono su livelli significativamente più bassi;
– è il segnale di una ripresa dei comportamenti opportunistici.
Le due variazioni fortemente positive si sono verificate in concomitanza della modifica delle fasce di reperibilità avvenuta nel mese di luglio 2009 (DL n.78/2009, convertito nella legge 102 del 3/9/2009). Un cambiamento nella normativa che può aver agito sulla probabilità di un uso distorto della malattia.
Con il decreto legislativo di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15 si è costruito un quadro di regole, articolato e flessibile, che consente di proseguire efficacemente nell’azione di contrasto all’assenteismo. L’obiettivo è allineare l’incidenza delle assenze per malattia del settore pubblico a quella del privato.
 

 
Responsabilizzare il dirigente che viene sanzionato in caso di mancata vigilanza sull’assenteismo
 
Le novità annunciate dal ministro Brunetta  per ridurre l’assenteismo riguardano:
– l’invio dei certificati medici per via telematica, spedito direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica all’Inps. L’Inps a sua volta lo invierà, sempre per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. Il sistema telematico di trasmissione partirà subito, anche se è prevista una fase di transizione nel corso della quale potranno essere utilizzate sia la modalità tradizionale sia quella telematica. Sono applicate sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica;
– l’obbligo, in caso di assenze protratte per più di 10 giorni e dopo il secondo evento, di avere un certificato della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il S.S.N.;
– l’attribuzione al Ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione del compito di fissare le fasce orarie di reperibilità. Con decreto verranno introdotte fasce orarie più lunghe di quelle vigenti (8-13 e 15-18) ma verranno contestualmente previste alcune eccezioni rispetto all’obbligo di reperibilità in considerazioni di particolari patologie o situazioni;
– la responsabilizzazione del dirigente nell’applicazione delle disposizioni che contrastano l’assenteismo, con sanzioni disciplinari nel caso di mancata vigilanza (decurtazione della retribuzione di risultato o mancata attribuzione della stessa, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione);
– l’introduzione di sanzioni disciplinari, amministrative e penali (licenziamento disciplinare, multa e reclusione) per il dipendente nel caso di falsa attestazione della presenza o di certificazione medica falsa;
– l’applicazione al medico che attesta il falso di sanzioni disciplinari, penali e amministrative (radiazione dall’albo, licenziamento se dipendente di struttura sanitaria pubblica o decadenza della convenzione con il SSN,  reclusione e multa).
 

 
Assenze dei dipendenti. I Comuni e le Aziende sanitarie e ospedaliere meglio della Regione
 
PALERMO – Tra i casi più significativi siciliani la peggiore per tasso di assenze per malattie risulta la Regione siciliana, esempio modello invece il comune di San Vito Lo Capo che vede le assenze diminuite addirittura dell’87,9 per cento. Il Comune di Catania è al -17,9 per cento poco più dell’Azienda ospedaliera Cervello che è al -17,4 per cento e della Provincia regionale di Caltanissetta (-17,5 per cento). L’Asp 8 di Siracusa vede le aasenze per malattia crescere dell’1,6 per cento.
Nel complesso, segnala il ministero che quella registrata a settembre è la seconda variazione di segno positivo dopo più di un anno di forti riduzioni: già nello scorso mese di mese di agosto si era infatti già riscontrato un aumento del 16,7% delle assenze per malattia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: un dato che era stato interpretato come il primo segnale dell’attesa fase di assestamento del fenomeno. Il confronto, infatti, veniva effettuato con il mese di  agosto 2008, nel quale la legge 133/08 – già pienamente operativa – aveva portato a una forte contrazione delle giornate di malattia (-44,4%).  Nel primo anno di applicazione della legge 133/2008 le assenze si sono ridotte del 38%: un dato che, proiettato all’intera Pubblica Amministrazione, equivale a 14 milioni di giornate aggiuntive lavorate al servizio dei cittadini.

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