– è la conseguenza dell’aggiustamento dei comportamenti individuali che segue una fase iniziale di iper reazione determinata dall’effetto annuncio, che potrebbe aver spinto le assenze sotto il livello fisiologico. Rispetto alla situazione previgente, i giorni di assenza per malattia, infatti, rimangono su livelli significativamente più bassi;
– è il segnale di una ripresa dei comportamenti opportunistici.
– l’invio dei certificati medici per via telematica, spedito direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica all’Inps. L’Inps a sua volta lo invierà, sempre per via telematica, all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. Il sistema telematico di trasmissione partirà subito, anche se è prevista una fase di transizione nel corso della quale potranno essere utilizzate sia la modalità tradizionale sia quella telematica. Sono applicate sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi di trasmissione telematica;
– l’obbligo, in caso di assenze protratte per più di 10 giorni e dopo il secondo evento, di avere un certificato della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il S.S.N.;
– l’attribuzione al Ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione del compito di fissare le fasce orarie di reperibilità. Con decreto verranno introdotte fasce orarie più lunghe di quelle vigenti (8-13 e 15-18) ma verranno contestualmente previste alcune eccezioni rispetto all’obbligo di reperibilità in considerazioni di particolari patologie o situazioni;
– la responsabilizzazione del dirigente nell’applicazione delle disposizioni che contrastano l’assenteismo, con sanzioni disciplinari nel caso di mancata vigilanza (decurtazione della retribuzione di risultato o mancata attribuzione della stessa, sospensione dal servizio con privazione della retribuzione);
– l’introduzione di sanzioni disciplinari, amministrative e penali (licenziamento disciplinare, multa e reclusione) per il dipendente nel caso di falsa attestazione della presenza o di certificazione medica falsa;
– l’applicazione al medico che attesta il falso di sanzioni disciplinari, penali e amministrative (radiazione dall’albo, licenziamento se dipendente di struttura sanitaria pubblica o decadenza della convenzione con il SSN, reclusione e multa).
Nel complesso, segnala il ministero che quella registrata a settembre è la seconda variazione di segno positivo dopo più di un anno di forti riduzioni: già nello scorso mese di mese di agosto si era infatti già riscontrato un aumento del 16,7% delle assenze per malattia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: un dato che era stato interpretato come il primo segnale dell’attesa fase di assestamento del fenomeno. Il confronto, infatti, veniva effettuato con il mese di agosto 2008, nel quale la legge 133/08 – già pienamente operativa – aveva portato a una forte contrazione delle giornate di malattia (-44,4%). Nel primo anno di applicazione della legge 133/2008 le assenze si sono ridotte del 38%: un dato che, proiettato all’intera Pubblica Amministrazione, equivale a 14 milioni di giornate aggiuntive lavorate al servizio dei cittadini.