Insieme per rilanciare Messina - QdS

Insieme per rilanciare Messina

Lina Bruno

Insieme per rilanciare Messina

martedì 30 Giugno 2015

Rettore Navarra, Cas Faraci, Confindustria Schipani, Autonomia portuale De Simone, Parco Nebrodi Geraci e segretario Cgil Oceano. Forum del QdS nell’ambito della Campagna etica “Risorgimento Sicilia”

Il Quotidiano di Sicilia ha dato avvio a fine dicembre 2013 alla campagna etica “Risorgimento Sicilia” con l’obiettivo di collaborare con la classe dirigente per la rinascita della Sicilia, per la ripresa economica e la lotta agli sprechi. “Abbiamo iniziato a Messina – ha ricordato il vicedirettore Raffaella Tregua,- poi siamo andati a Enna, Palermo, Catania, Caltanissetta per fare passare un messaggio semplice: se la classe dirigente, ognuna nel suo ruolo, diventa propositiva e preme perché le contraddizioni, che specie a livello di Amministrazione Regionale, bloccano lo sviluppo, vengano superate, il QdS darà voce a istanze e progetti che ognuno vorrà porsi come obiettivo”.
A più di un anno dall’incontro che il Quotidiano di Sicilia ha organizzato a Messina (vedi QdS del 3 dicembre 2013), mettendo a confronto esigenze e proposte delle più importanti istituzioni e professionalità cittadine per fare ripartire la città, il nostro giornale ha voluto, in un analogo dibattito, monitorare quanto è stato fatto e fare emergere i punti di forza su cui si può ancora puntare per il rilancio e lo sviluppo del territorio.
Una provincia importante quella messinese, tra quelle che in questo momento ha maggiori difficoltà ma anche grandi potenzialità, una realtà in cui vale la pena credere e su cui possono ancora scommettere le energie migliori presenti nei diversi campi di competenza, come ha sottolineato il vicedirettore Raffaella Tregua, che ha condotto l’incontro.
Lo scenario che viene fuori dai vari interventi è ancora quello di una provincia penalizzata dalla mancanza di infrastrutture, che non riesce a trovare una vocazione su cui dirigere sforzi e risorse, una città che non trova la sua visione di futuro, con una classe dirigente che non sa fare squadra e un’Amministrazione Comunale che ha deluso le tante aspettative. Il sindaco Renato Accorinti, presente nel precedente incontro, stavolta si è sottratto al confronto, eppure sono stati molti i riferimenti a questi due anni di governo della città. Una delle debolezze evidenziate durante il dibattito è la scarsa propensione all’ascolto attivo di sindaco e assessori, malgrado i tanti proclami sulla partecipazione.
Non sono mancati in questi anni gli incontri promossi dalla stessa Amministrazione quando sono stati in gioco scelte che coinvolgevano vasti interessi ma, come evidenzia Alfredo Schipani, presidente di Confindustria ma anche Lillo Oceano segretario generale della Cgil, l’esecutivo di Palazzo Zanca di solito ha preferito proseguire sulla sua linea senza considerare troppo gli altri punti di vista. Questa mancanza di sinergia con l’Amministrazione comunale sembra pesare in alcune questioni chiave come quella che ancora una volta blocca la riqualificazione della zona Falcata. Superato il contenzioso con l’Ente Porto sulla titolarità di alcune aree, una diatriba durata 30 anni come ricorda il presidente dell’Autorità Portuale Antonino De Simone, adesso è il Comune che ne reclama la gestione aprendo un altro procedimento. “L’udienza è fissata per ottobre ma si prevedono tempi non troppo brevi e intanto – ricorda De Simone – abbiamo speso tre milioni 700 mila euro per la strada di San Ranieri che rimarrà inutilizzata se intorno non si cominciano gli interventi di bonifica”.
L’Authority avrebbe i soldi da investire per la riqualificazione ma ovviamente se non ha la piena titolarità non mette altre risorse . “Non si riesce a capire quale sia la logica del Comune, dice Alfredo Schipani, –  nella zona del Ringo ad esempio l’Autorità portuale ha risanato ampi spazi consegnando all’Ente locale l’area che adesso è tornata nel degrado per incapacità gestionale”.
Collaborazione fra istituzioni – Ma se la sinergia con il Comune pare non funzioni altre più proficue ne sono nate sul territorio come quelle che il rettore Pietro Navarra ha avviato tra Università e mondo delle imprese ma anche con altre istituzioni come l’Asp 5 per tradurre in opportunità di crescita l’impegno dell’Ateneo nella formazione e nella ricerca, individuando applicazioni in settori chiave, dalle tecnologie nella costruzione delle grandi infrastrutture alle innovazioni nell’agroalimentare.
Un impegno che travalica i confini provinciali e aperto a tutto quello che i paesi esteri possono offrire in termini di conoscenze e know how per uno scambio continuo che arricchisce chi entra in relazione e dove l’Università messinese riesce a proporre delle eccellenze. In questa ottica i ricercatori messinesi che vanno all’estero sono un’opportunità per il rettore Pietro Navarra, non un limite, ma ovviamente nella misura in cui docenti stranieri, ribadisce, mettono a disposizione dell’Ateneo messinese la loro professionalità.
In questa ottica si è voluta incrementare anche la mobilità degli studenti tanto che l’Università di Messina negli ultimi due anni ha triplicato le adesioni al Programma Erasmus.
L’incontro tra formazione e lavoro si sta realizzando anche nelle convenzioni che il presidente del Cas Rosario Faraci ha firmato con le Università siciliane e che consentiranno a 40 giovani di usufruire di tirocini formativi per un anno con un compenso che il Consorzio ha alzato da 300 a 500 euro mensili. Per dare seguito a questa esperienza il presidente Faraci sta già pensando a come inserire, in un futuro bando, l’attività di stage al Cas come titolo preferenziale per l’assunzione di nuovo personale. L’Università e la ricerca come grande opportunità viene evidenziata anche da Lillo Oceano che però rileva anche un dato preoccupante legato alla sempre più limitata possibilità d’accesso ai livelli più alti d’istruzione per quelle fasce sociali rese deboli dalla crisi economica che ha colpito particolarmente Messina nei livelli occupazionali. “Non si scrive all’Università il figlio del cassintegrato, del disoccupato o di chi ha perso reddito” dice Oceano”.
Occupazione – Ma come uscire dalla crisi e cominciare a creare occupazione? Paradossalmente nella vulnerabilità sismica e idrogeologica, secondo il segretario della Cgil, questo territorio può trovare la sua grande opportunità di sviluppo e di rilancio.
Può avere la sua grande occasione nella Città Metropolitana che consente di mettere insieme forze e peculiarità di vaste aree e attrarre finanziamenti come ricorda Alfredo Schipani. Possono esser i rifiuti una grande occasione per trasformare un problema in ricchezza ma qui la Regione dovrà decidere quale strada imboccare.
Il ripristino della legalità in aree dove la presenza della criminalità organizzata ha pesato può essere una grande  occasione per tanti giovani che vogliono fare impresa tornando alle attività agricole. Lo ricorda il direttore dell’Ente Parco dei Nebrodi Massimo Geraci, facendo riferimento ai protocollo firmati in prefettura da Sindaci e Governo regionale contro “la mafia dei pascoli” per promuovere progetti che utilizzano le risorse naturalistiche, le biodiversità del Parco e i finanziamenti comunitari per creare occupazione.
 

 
Pietro Navarra, Rettore Università degli Studi di Messina
 
“L’Università di Messina inaugurerà quanto prima il Laboratorio Cerisi uno dei più importanti e avanzati nelle prove strutturali per le grandi infrastrutture, progetto che avevamo immaginato nell’ottica della realizzazione del ponte e quindi modificato in corso d’opera. Tecnologie da 20 Mln di euro che hanno solo un eguale al mondo, a San Diego dove abbiamo una partnership e collegamenti con imprenditori e già commesse da diversi paesi”.
“Altra interrelazione con il mondo delle imprese la stiamo promuovendo nel settore Agroalimentare che siamo convinti sia uno dei punti di forza del nostro territorio per uno sviluppo stabile e sostenibile.  Il 4 luglio inaugureremo il PanLab, un laboratorio con tecnologie da 42 mln di euro. è la piattaforma per sviluppare un’idea e faremo una Fondazione  dove si farà formazione, ricerca applicata nel settore agroalimentare, aperta alle imprese della distribuzione, del turismo, della ristorazione. Siamo ossessionati dal cibo sano. Diventa, quindi, importante avere un organismo serio che ne certifichi la qualità. L’idea ha grandi potenzialità e  abbiamo diversi contatti con investitori stranieri. Tante le applicazioni: si potrebbero fare diete per ospedali o catene alberghiere e riutilizzare alcuni scarti per fare biocarburanti”.
 

 
Rosario Faraci, Presidente Consorzio Autostrade
 
“Il Viadotto Ritiro sarà presto consegnato alla città dopo i lavori di adeguamento e riqualificazione che abbiamo finanziato reperendo anche risorse comunitarie. La gara è stata espletata ed è stato firmato qualche giorno fa il contratto con la ditta aggiudicataria, la Toto Costruzioni Generali, in modo che i lavori, che saranno consegnati nella prima decade di luglio, possano completarsi nei tempi previsti di tre anni”.
“Le opere per un importo di oltre 43 milioni 500 mila euro, comprendono lo smontaggio, il rifacimento e il rimontaggio di oltre 900 metri di ponte e la realizzazione delle piste in uscita. Infrastruttura importante per la città che funge da tangenziale e che occuperà nei prossimi tre anni circa 1000 lavoratori. è un’arteria considerata fondamentale strumento di viabilità cittadina e nel progetto che presenteremo presto nel corso di una conferenza stampa, alla fine le due uscite, in direzione Palermo e  Catania, saranno percorribili e anche lo svincolo di Giostra sarà consegnato nella sua piena funzionalità”.
“Ma il Consorzio autostrade siciliane avvierà entro quest’anno altri 10 cantieri che miglioreranno la fruibilità delle arterie autostradali e i servizi e attiveranno altra occupazione”.
 

 
Alfredo Schipani, Presidente Confindustria
 
“Oggi sentiamo parlare tanto dell’Area integrata dello Stretto, ma Taormina perché dovrebbe avere voglia di far parte della città metropolitana di Messina e perdere Taormina, che già voleva fare consorzio per conto proprio, sarebbe pazzesco. In questo contesto pieno di potenzialità l’imprenditoria potrebbe aiutare l’economia messinese con i progetti di finanza ma non si riesce a farne uno eppure le banche paradossalmente in questo momento sono disponibili ad investire. 
“Probabilmente qualche progetto di finanza proposto era traumatico, vedi quello che riguardava il Tirone e quindi ha spaventato tutti e poi non c’è una cultura che favorisca un approccio non preconcetto all’impresa. La Zona Falcata potrebbe rappresentare quello che il lungomare è stato per Reggio Calabria che ha portato al rilancio delta città. Con l’Autorità portuale abbiamo organizzato una riunione dove hanno preso parte anche rappresentanti della  Sovrintendenza, Ordine degli architetti e degli ingegneri, Ance e Comune per riuscire a far partire la bonifica, però abbiamo appreso che il Comune ha impugnato la consegna delle aree contese prima dal’Ente porto perché ne reclama la titolarità. La sinergia deve essere a 360 gradi e chi finanzia deve avere disponibilità e regole certe”.
 


Antonino De Simone, Presidente Autorità Portuale
 
“Nella mia gestione, mi avvio ormai al terzo anno, ho speso a Messina oltre 25 milioni 860 mila euro e a Milazzo 40 milioni 228 mila euro realizzando molte opere di riqualificazione. Adesso ci sarà anche un ulteriore impegno finanziario da parte dell’Authority per la costruzione del porto di Tremestieri. La proposta dell’allargamento della nostra circoscrizione è stata accettata dalla Regione alle nostre condizioni quindi oltre i 15 milioni stabiliti ne metteremo altri per la realizzazione dell’opera. Due anni fa, davanti ad un porto nuovo che stava per nascere in una realtà importante come lo Stretto di Messina, ho lanciato l’idea, una delle tante andate a vuoto, per l’utilizzo di carburante Ng: c’è un piano europeo e uno nazionale che si sta attuando e sarebbe conveniente aderirvi.
“Altro blocco l’abbiamo avuto nella Zona Falcata dopo il contenzioso aperto dal Comune ma noi andiamo avanti. Dopo l’incontro in Confindustria abbiamo organizzato un’iniziativa insieme alla Sovrintendenza in occasione dell’Expo. A luglio quindi saremo a Milano per una giornata dedicata alla Zona Falcata e in quell’occasione, facendo vedere alcune immagini riprese da un elicottero, diremo quello che si può fare. E non sono progetti del futuro ma già pronti per essere realizzati”.
 

 
Massimo Geraci, Direttore Ente Parco dei Nebrodi
 
“Dopo un lungo periodo di commissariamento, l’Ente istituito nel 1993 è tornato alla piena funzionalità. L’area protetta dei Nebrodi è la più grande della Sicilia, qui  si trovano 134 delle 190 specie faunistiche censite in Sicilia e 50 mila ettari di bosco. All’inizio, dei 39 comuni previsti solo 21 accettarono di fare parte del Parco. Dopo molti anni, nel 2014, superati i contrasti e le diffidenze, altri 20 comuni, raggruppati  in associazione temporanea di enti locali, hanno chiesto di  fare parte del Parco dei Nebrodi. Ogni sindaco adesso vede nel Parco uno strumento di sviluppo, lo considera un occasione per esaltare le proprie vocazioni. Una grande opportunità è rappresentata dalla “Strada dei sapori dei Nebrodi” che già negli anni scorsi ha riscosso grande successo richiamando molti visitatori.
“La manifestazione che esalta la qualità del cibo e l’unicità dei territori, avrà uno spazio all’Expo dal 30 agosto al 6 settembre, la settimana forse di maggiore presenza. Il Parco costituisce un grande strumento per le imprese che vogliono investire nella valorizzazione del patrimonio naturalistico. Ma una debolezza del territorio è rappresentata dalla mancanza di infrastrutture e senza trasporti efficienti non si va da nessuna parte”.
 


Lillo Oceano, Segretario generale Cgil
 
“Siamo una realtà dalle grandi contraddizioni dove c’è una Raffineria a Milazzo che sta investendo 500 mln euro ed Edipower a San Filippo del Mela che ne utilizzerà altri 250 in innovazione ma ci sono tutte Amministrazioni contro. C’è un pontile a Giammoro che da lunghi anni aspetta di essere realizzato e intanto le acciaierie vanno via. Cancellare le autostrade del mare poi è una grande sciocchezza perché noi siamo logistica e mobilità.
“Questo è un territorio che non fa sistema eppure l’esempio dei lavoratori ex Birra Messina che hanno fatto una cooperativa e con il supporto della Cgil ma anche di altre istituzioni e associazioni hanno dato vita ad una nuova attività imprenditoriale, dà la dimensione che quando si mettono insieme le forze i risultati arrivano. Le opportunità di questo territorio sono l’Università e gli enti di ricerca ma una grande risorsa è la sua vulnerabilità: il rischio sismico il rischio idrogeologico. Le tecnologie utilizzate a Giampilieri sono quelle sperimentate in Giappone ma in questo campo anche il nostro Ateneo è in grado di dare molto. Il nostro patrimonio ambientale, i distretti turistici insieme alla vulnerabilità sono occasione di sviluppo così come le risorse energetiche e alcune vocazioni manifatturiere da recuperare”.

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