Sulla base della ricerca Indire, su 13 mln di euro il 10 per cento spetta agli Istituti Tecnici Superiori . Sono 369 i percorsi (di cui 42 premiati), 75 gli istituti e 7.838 gli studenti iscritti
Buone notizie per il settore della formazione professionale da parte del Ministero dell’Istruzione, che ha comunicato alle Regioni il riparto 2015 delle risorse nazionali, pari a circa 13 milioni di euro, dei quali il 10 per cento verrà assegnato agli Its (Istituti Tecnici Superiori) “a titolo di premialità”. Infatti, sulla base del monitoraggio effettuato da Indire – Istituto nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca educativa – e dalle relative informazioni fornite dalla Banca dati, a fine maggio è stata stilata una classifica avente ad oggetto i corsi conclusi da almeno un anno alla data del 31 dicembre 2014, in riferimento al triennio 2010/2013.
L’attribuzione della “premialità”, sulla base della quale distribuire le somme, va letta in termini di assunzioni dei diplomati Its, stage da loro effettuati e qualità della didattica.
A superare l’esame sono stati 42 corsi, a cui verrà destinato uno stanziamento di 30.762,14 euro ciascuno, somma che dovrà essere impiegata per il potenziamento dell’offerta formativa; “dagli Its ci aspettiamo un reale raccordo tra formazione e lavoro”, precisa Carmela Palumbo, dg per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del Miur.
La “gratifica” rappresenta uno dei tasselli del percorso condiviso in Conferenza Stato-Regioni ad agosto del 2014 ed è riservata a quegli istituti operanti nel campo della tecnologia che si sono distinti nella metodologia seguita e che hanno conseguito gli obiettivi. In particolare, spicca l’Accademia della marina mercantile di Genova, l’Its “Cuccovillo” meccanico-meccatronico di Bari e l’Its delle nuove tecnologie e del made in Italy Comparto meccatronico di Vicenza.
I finanziamenti assegnati sulla base del riparto non sono le uniche fonti che andranno ad arricchire le finanze di ciascuna Regione. Infatti è previsto un ulteriore co-finanziamento di almeno il 30 per cento proveniente dalle regioni stesse; inoltre, anche privati e altri soggetti pubblici possono partecipare all’aumento delle entrate a favore degli istituti tecnici.
Ma da dove deriva una tale attenzione per le scuole di tecnologia? La loro istituzione è stata prevista nel 2008, con il DPCM del 25 gennaio, che ha stabilito l’obbligo per le Regioni di adottare un piano, di durata triennale, che preveda i corsi in questione (da 1800/2000 ore) e la relativa programmazione, a numero chiuso e di durata biennale.
A partire da quel momento, l’offerta didattica degli Its ha subito un continuo e graduale incremento, raggiungendo il numero di 369 percorsi attivati, in 75 diversi istituti dislocati in tutto il territorio nazionale, che contano 7.838 studenti, dei quali il 25,2 per cento è di sesso femminile. Nel ventaglio delle aree tecnologiche tra cui è possibile scegliere, quella più richiesta, che copre circa il 40 per cento, è “Nuove tecnologie per il made in Italy”, nell’ambito dell’agroalimentare (12) e della meccanica (11).
Qual è il punto di forza che ha stimolato il boom e, di conseguenza, lo stanziamento economico? L’esperienza, nonostante sia in corso da pochi anni, ha finora dimostrato di favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, dando la possibilità di accedere a stage in varie imprese (1.055 nel 2014) e di stare a contatto con docenti provenienti dall’universo lavorativo esterno: il 71 per cento apparteneva a imprese e il 29 per cento erano liberi professionisti, artigiani e consulenti. Le statistiche dimostrano che quasi l’80 per cento dei diplomati supera rapidamente le fasi di selezione e trova facilmente lavoro entro un anno dal conseguimento del titolo. Motivo per cui, il Governo non esclude che, finanze permettendo, nel 2016 la somma distribuibile tra gli istituti aumenti, per passare dall’attuale 10 al 30 per cento, allo scopo di valorizzare il merito.
Offerta formativa. Alla Regione siciliana una quota premiale di 554.428,68 euro
Le informazioni, consultabili sul sito dell’Indire, dividono gli istituti a seconda del livello territoriale: la maggiore concentrazione è presente al Nord, con 39 Its, di cui 16 sono situati in Lombardia; per quanto riguarda il Centro Italia, spicca il Lazio, con 7 Its; mentre al Sud, dove sono presenti 15 Istituti tecnologici, è l’Abruzzo la regione in cui le scuole post-diploma alternative all’università sono in maggioranza; infine, nelle Isole, la Sicilia distribuisce l’offerta formativa su 5 Its e la Sardegna ne conta soltanto 1.
In particolare, nella nostra regione, la cui quota di premio è pari a 554.428,68 euro, le scuole di formazione tecnica sono ITS settore “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali” nella provincia di Siracusa, istituto capofila I.S “Filippo Juvara” di Siracusa; ITS settore “Efficienza energetica” nella provincia di Enna, istituto capofila ITIS “Ettore Majorana” di Piazza Armerina; ITS settore “Nuove Tecnologie per il made in Italy” nella provincia di Messina, istituto capofila IIS “Antonello” di Messina (le iscrizioni ai corsi scadono il 31/10/2011); ITS settore “Mobilità sostenibile – Trasporti”, istituto capofila il Politecnico del Mare “Duca degli Abruzzi” di Catania; ITS settore “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali” istituto capofila ITIS “Euclide” di Caltagirone.