Sindaco, lei ha sempre parlato di bilancio asfittico ma di conti in ordine. A fronte, però, della necessità di far quadrare i conti – in ultimo per tappare le falle create dalla sentenza del Tar che bocciato l’aumento Tarsu – si segnalano i disagi legati ai tagli, in primo luogo al sociale…
“Se mi fossero mancate le risorse nel bilancio e questo fosse stato sull’orlo del dissesto, non avremmo potuto fare una manovra da 34 milioni di euro per sopperire alle mancate entrate della Tarsu. L’approvazione del riequilibrio in Consiglio smentisce quanti finora hanno sostenuto che il Comune è sull’orlo del crac. Non credo, infatti, che esistano enti pubblici in grado di sopportare tagli di 40 milioni di euro senza avere scossoni. Altri enti, avrebbero dovuto dichiarare il dissesto. Noi invece abbiamo gestito il bilancio tagliando, che è comunque cosa diversa dal non avere i conti in ordine”.
“Non si può volere tutto. Se la scelta dei miei interlocutori nella gestione del sistema città – sindacati e associazioni di categoria – è di non sopportare neppure il sacrificio di un piccolo aumento delle tasse, pur conoscendo entrate e spese, non si può pure pretendere che i servizi aumentino. Si tratta di una scelta: in un momento di crisi economica, non aumentiamo le tasse ma naturalmente dobbiamo tagliare. Altrimenti non abbiamo le risorse per le spese obbligatorie”.
“Una società può attraversare dei periodi di crisi di gestione, per incapacità gestionali o errori commessi, e poi migliorare le sue performances e rimettersi in carreggiata. Nel 2008 Amia aveva 8,5 mln di perdite a trimestre. Nel 2009 ha cominciato a ridurre le perdite dai 6,5 milioni del trimestre fino alla tendenza alla perdita zero del quarto trimestre. Questo grazie all’operazione di pulizia fatta nel piano industriale, al taglio degli sprechi, all’internalizzazione di una serie di servizi e grazie ad una serie di economie generate che oggi ci consentono di aumentare il contratto di servizio solo di 10-12 milioni di euro all’anno”.
Cosa fa il Comune per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e quindi per l’occupazione?
“Puntiamo sulle infrastrutture. Una politica che ha agito, non solo per superare il gap infrastrutturale presente in città, ma che inevitabilmente ha generato anche un indotto capace di creare posti di lavoro. Questa amministrazione, inoltre, è la prima ad aver aperto alla grande distribuzione. E tra un mese inaugureremo un altro centro commerciale a Brancaccio”.