Il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, ha detto che “Il 2016 sarà un anno diabolico. Occorre uno sforzo di consapevolezza da parte di tutti che siamo in grande difficoltà, ha sottolineato Graffeo. “La magistratura contabile -ha assicurato il presidente della Corte dei Conti- terrà alta l’attenzione in particolare sui residui attivi perchè questa voce avrà refluenze notevoli sugli strumenti contabili del prossimo anno”. Graffeo ha proseguito dicendo che “L’emergenza finanziaria in Sicilia resta una questione da risolvere, ma escludo ogni rischio di commissariamento”. “La Regione soffre una forte crisi di liquidità intesa come incapacità di corrispondere pagamenti -aggiunge Graffeo- ma l’Isola non corre il rischio di default. La Sicilia è parte di uno Stato comunitario, è la Repubblica italiana che deve garantire l’equilibrio dei suoi conti”. “La Sicilia ha accumulato un obbligo restitutorio che impegnerà le future generazioni nei prossimi trent’anni”. “L’indebitamento della Regione siciliana sfiora gli 8 miliardi di euro – ha sottolineato – negli ultimi dieci anni quando la situazione era ancora gestibile, avevamo raccomandato un Piano di rientro dal deficit serio e credibile con lo Stato, ma non è stato fatto”.
Le principali criticità segnalate dalla magistratura contabile e già rilevate nel giudizio di parifica di inizio luglio, sono i 2 miliardi e 800 mila euro di saldo netto negativo dai finanziamenti, un miliardo e 800 milioni di disavanzo di fondi regionali che hanno contribuirò a portare a 5 miliardi e 300 milioni di indebitamento tecnico le spese di investimento al netto di quelle pregresse. Si aggiungono a queste il miliardo e 700 milioni del 2015. “C’è una forte preoccupazione contabile anche sulla situazione degli enti locali – ha concluso Graffeo – sui debiti delle Ato rifiuti, che ammontano a un miliardo e 800 milioni di euro”.