Il sistema Filo per i giovani imprenditori - QdS

Il sistema Filo per i giovani imprenditori

Chiara Borzi

Il sistema Filo per i giovani imprenditori

venerdì 21 Agosto 2015

Unioncamere: in Italia per 10.833 utenti under 30 si contano 87 sportelli, la maggior parte dei quali è dislocata nel Meridione (29). Pochi aspiranti start-uppers fruitori del servizio al Sud: 29 in Campania, 132 in Molise, 207 in Puglia

PALERMO – Da circa un anno in tutte le camere di commercio italiane è possibile sfruttare gli sportelli dedicati all’imprenditoria giovanile. I ragazzi con età inferiore ai 30 anni che hanno deciso di aprire un’azienda possono godere del supporto di alcuni specialisti camerali e rimanere informati sulle iniziative che interessato il proprio settore d’attività.
L’operazione rientra nel sistema Filo (Formazione, imprenditoria, lavoro e orientamento) e per la parte imprenditoriale riserva agli utenti: informazioni sulle modalità per mettersi in proprio; agevolazioni alle imprese di fonte comunitaria, nazionale e locale; un percorso formativo per lo start up d’impresa; assistenza tecnica e di accompagnamento alla redazione del business plan; accesso ai bandi camerali di agevolazioni e opportunità per le imprese. Si guarda, infine, all’internazionalizzazione d’impresa.
Secondo i dati diffusi da Unioncamere – aggiornati al 17 luglio 2015 – in Italia sono attivi 87 sportelli che operano a servizio di 10.833 utenti under 30. Ventiquattro tra questi si trovano nel Nord-Ovest italiano, 19 nel Nord-Est, 15 al Centro, 29 tra il Sud e le Isole. Il Mezzogiorno è dunque il territorio maggiormente servito.
Nonostante questo dato la maggiore concentrazione di imprenditori under 30 che sfrutta il servizio si trova, però, a Nord-Ovest e in particolare in Lombardia. Qui il target è rappresentato da ben 3.340 utenti. Questi i numeri che contemporaneamente caratterizzano il resto di questa macro area: 749 sono gli utenti di Piemonte e Valle d’Aosta, 799 della Liguria. Anche a Nord-Est troviamo un numero alto di giovani imprenditori che si sono rivolti agli sportelli organizzati da Unioncamere, ma il maggiore numero è raggruppato in una sola regione, cioè quella del Veneto, dove sono stati censiti 1.418 fruitori allo sportello.
I numeri diventano inferiori, e di molto, in Emilia-Romagna (appena 345 utenti), in Friuli (233 utenti) e in Trentino Alto-Adige (134 utenti). La grande affluenza del Centro Italia è, invece, concentrata in Toscana, dove Unioncamere ha registrato la fruizione di 1.129 imprenditori under 30. Con stime più basse segue (forse a sorpresa) il Lazio con 315 utenti, poi Marche e Umbria rispettivamente con 166 e 127 fruitori.
Come già anticipato Sud e Isole costituiscono le macro aree in cui è garantito il maggior numero di uffici, ma dai dati Unioncamere emerge una fruizione più bassa del servizio. Al 17 luglio di quest’anno in tutta la Campania gli utenti che si sono recati agli sportelli sono stati appena 29, in Molise 132, in Abruzzo 135, 179 in Basilicata e 207 quelli della Puglia. A rivolgersi maggiormente agli uffici per l’imprenditoria giovanile sono i nuovi capo azienda di Calabria, Sicilia e Sardegna.
 


In Sardegna sono stati 567, la Sicilia ne conta solo 300
 
PALERMO – Sardegna e Calabria portano in dote il numero più alto del Mezzogiorno per quantità d’imprenditori under 30 che hanno fatto uso del servizio offerto da Unioncamere. Dal sistema camerale sono stati censiti rispettivamente 567 e 534 fruitori. La Sicilia mostra un’utenza ben lontana dalle 500 unità medie appartenenti alle due regioni e si ferma a meno di 300 giovani imprenditori andati allo sportello.
Dalla lettura di questi numeri sembra evidente il poco interesse verso il servizio, il messaggio lanciato appare infatti chiaro: i giovani imprenditori della nostra regione sfruttano meno questa opportunità e scelgono, con pro e contro, di procedere in autonomia nella formazione della propria azienda.
Allargando l’orizzonte possiamo comunque affermare che la caratteristica di scarsa fruizione appartiene a tutto il Meridione, e lo dimostra un altro dato fondamentale: il numero completo dell’affluenza riscontrata in tutto il Sud è inferiore a quello registrato per tutta la Lombardia.
Il non perfetto funzionamento degli uffici camerali del Sud sembra essere“l’inciampo” che blocca il passo dei giovani imprenditori, questo nonostante le stesse Camere di commercio continuino ad essere un contenitore continuo d’iniziative.

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