Caporalato, pugno duro del governo Renzi - QdS

Caporalato, pugno duro del governo Renzi

Patrizia Penna

Caporalato, pugno duro del governo Renzi

venerdì 28 Agosto 2015

L’impegno è per un atto legislativo che preveda anche la confisca dei beni

ROMA – Provvedimenti seri e tempestivi. è questo l’impegno assunto dal governo sul fronte della lotta al caporalato. Le ultime vicende di cronaca hanno portato alla ribalta un grave problema, obiettivamente sottostimato, nei confronti del quale un intervento serio e tempestivo sarebbe stato opportuno già molto tempo fa.
“C’è l’impegno del governo per un atto legislativo importante che tenda alla confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato”. Lo ha affermato il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina al termine del vertice sul caporalato tenuto assieme al ministro del Lavoro Giuliano Poletti e assieme ai principali attori della filiera agroalimentare. “Lo stiamo studiando con il ministro Orlando e lo faremo a breve”, conclude Martina. “Il governo inoltre – aggiunge Martina – pensa ad una forma di assistenza legale, di cui abbiamo parlato con il ministro Orlando, con risorse dedicate”.
Il pugno duro del governo contro questa nuova forma di schiavitù moderna, passa attraverso il rafforzamento dei controlli. Senza il controllo, infatti, qualunque intervento legislativo in materia, equivarrebbe ad un contenitore vuoto. Oltre al rafforzamento dei controlli, la cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità sta sviluppando il piano di contrasto su altri punti chiave, tra cui: investimento sul lavoro agricolo per cambiare il passo; operatività territoriale della Rete e investimento vero ed unitario tra mondo del lavoro, imprese agricole, grande distribuzione e ministeri.
Tra le proposte emerse al vertice sul caporalato,  oltre ad interventi a breve, come il rafforzamento dei controlli, alcuni a lungo termine tra cui la possibilità di introdurre la responsabilità in solido per chi sfrutta il lavoro nero. Inoltre, si pensa all’obbligo di comunicazione preventiva degli operai agricoli a tempo determinato, ai modi per evitare un uso distorto dei voucher ed ad un’ipotesi di lavoro sul modo di trasportare i braccianti coinvolgendo le Regioni.

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