Borse di studio: la riforma dell’Isee è una minaccia - QdS

Borse di studio: la riforma dell’Isee è una minaccia

Desiree Miranda

Borse di studio: la riforma dell’Isee è una minaccia

mercoledì 09 Settembre 2015

Petizione del Coordinamento universitario “Link” al Governo. In questo modo il 25 per cento di idonei in meno

CATANIA – La riforma dell’indicatore della situazione economica-patrimoniale, l’Isee, sembra avere esiti catastrofici sul diritto allo studio universitario dei giovani italiani, provocando un crollo importante nel numero delle borse di studio.
Un grave problema che ha portato Link, Coordinamento universitario, a lanciare una petizione perché il governo sani tali grave handicap. Sono tanti ragazzi, infatti, che con l’inizio del nuovo anno accademico, a ottobre, passano dallo status di idoneo a quello di non idoneo per la borsa di studio, ma senza che nulla sia cambiato da un punto di vista reddituale.
Il problema è che le nuove norme fiscali fanno lievitare gli indicatori economici patrimoniali delle famiglie degli studenti, senza che ci sia una rimodulazione delle fasce universitarie. In questo modo sarebbero circa il 25% in meno dell’anno scorso gli idonei. Una stima molto più tragica di quella fatta in primavera, prima ancora che si stabilissero definitivamente le nuove regole per l’Isee, che era di circa il 10% in meno perché la reale portata del problema è data da chi perde l’idoneità e da tutti coloro che non presentano nemmeno più la domanda di borsa non rientrando più nei parametri.
“È lecito allora chiedersi perchè nessuno aveva previsto un impatto così devastante sulla platea degli idonei di borsa, nemmeno il Ministero del Lavoro che ancora a marzo parlava di un aumento medio dell’Isee di circa il 10%. A tutti era sfuggito però che il vero problema non sarebbe stato l’Isee bensì l’Ispe”, si legge sulla petizione online. Oltre 1600 i firmatari per chiedere al Ministero di intervenire tempestivamente. Le richieste al governo sono chiare e richiedono un passo indietro accogliendo la richiesta di rivedere il decreto di aggiornamento delle soglie, arrivato peraltro in ritardo.
“Noi ora chiediamo che venga abolito l’Ispe come parametro scisso dall’Isee per l’accesso ai benefici del DSU; che la soglia Isee venga rimodulata a livello nazionale alzando il massimale a 23.000 in modo da mantenere una percentuale tra idonei e richiedenti in linea con quella dell’anno scorso (basandosi su dati del Ministero del Lavoro); che sia effettuata una sanatoria per coloro che quest’anno hanno il parametro Isee entro la soglia massima prevista da ciascun bando regionale ma che non risultano idonei causa Ispe.
Per tali studenti si prevede l’inserimento in una seconda graduatoria per i benefici di accesso al DSU che sarà considerata in subordine all’ordinaria graduatoria degli idonei i quali rientrano nei parametri stabiliti dai singoli bandi regionali. L’esenzione dalle tasse per coloro che sono esclusi dalla borsa causa aumento dell’Isee e che presentano Isee fino a 23000”, sono le richieste specifiche.

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