È record di nuovi giovani agricoltori nel 2015 - QdS

È record di nuovi giovani agricoltori nel 2015

redazione

È record di nuovi giovani agricoltori nel 2015

venerdì 02 Ottobre 2015

È quanto emerge da un'analisi Coldiretti che registra proprio nelle campagne il tasso di crescita più elevato dell'occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi

ROMA (askanews) – Nel 2015 i giovani lavoratori agricoli indipendenti fanno registrare un aumento record del 35 per cento rispetto all’anno precedente con gli under 34 anni che operano come imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e soci di cooperative agricole che hanno superato le 70mila unità. È quanto emerge da una analisi Coldiretti che registra proprio nelle campagne il tasso di crescita più elevato dell’occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi, sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente, diffusa in occasione della prima giornata dedicata alla creatività Made in Italy con la consegna degli Oscar Green, il premio per le imprese più innovative promosso dai giovani della Coldiretti.

Una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori che fanno molto più che produrre cibo Made in Italy perché proteggono i semi, le piante, l’acqua e i suoli e ogni giorno portano avanti in Italia non solo la crescita economica, ma anche la difesa della cultura, della storia, della bellezza, della salute e in generale l’alta della qualità della vita. Non è un caso che in Italia si trovi probabilmente il maggior numero di giovani agricoltori dell’intera Unione Europa e che, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè, il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento).

La crescita del numero di giovani agricoltori è il frutto – sostiene la Coldiretti – di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura: più di due giovani italiani su tre (68 per cento) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ixè.

 
"Molti giovani hanno saputo valorizzare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, soddisfazione personale ma anche una migliore qualità della vita", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "si tratta anche di un impegno per il bene comune che in Italia le Istituzioni stanno imparando a riconoscere".

"C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri", ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che "dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare".

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